Cronaca locale

Ambasciatore francese li invita a cena, ma i leghisti danno buca

Consiglieri del Carroccio disertano l'incontro: "Aspettiamo le scuse di Macron all'Italia"

Ambasciatore francese li invita a cena, ma i leghisti danno buca

L'appuntamento era fissato per ieri sera alle 20.30 in un locale del centro. «L'ambasciatore francese Christian Masset - è scritto nell'invito inviato giorni fa dal console generale di Francia a Milano Cyrille Rogeau a deputati e consiglieri comunali e regionali - farà una visita a Milano e avrebbe il piacere di invitarvi a una cena informale per scambiare con voi qualche parola sui tanti temi di attualità politica, nazionale e locale». Un invito rispedito al mittente dagli esponenti del Carroccio dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito «cinica e irresponsabile» e il portavoce del movimento En Marche Gabriel Attal addirittura «vomitevole» la decisione del governo Lega-M5S di chiudere i porti per impedire alla nave Aquarius con 600 migranti a bordo di attraccare. «Avevo già annunciato la mia assenza all'incontro con l'ambasciatore francese - ha sottolineato ieri deputato e capogruppo lumbard in Comune, Alessandro Morelli - ma alla luce di quanto sta avvenendo e dei "vomitevoli" modi del presidente Macron ritengo sia doveroso declinare ogni invito fino a scuse formali verso l'Italia e gli italiani».

I consiglieri regionali Gianmarco Senna e Massimiliano Bastoni hanno seguito la stessa linea: «Decliniamo l'invito a seguito degli insulti gratuiti e intrisi di ipocrisia indirizzati al Governo italiano da numerosi esponenti politici transalpini, fra cui il premier Macron. Come rappresentanti della Lombardia, «Regione che più di altre ha pagato salata l'indifferenza europea, Francia in primis, sul tema immigrazione, riteniamo fuori discussione partecipare a questo evento, specie dopo gli insulti inaccettabili di questi giorni. Evidentemente qualcuno oltralpe si è reso conto che al governo dell'Italia non ci sono più i soliti burattini, ma persone che vogliono difendere i confini dello Stato, facendo una volta tanto gli intessi degli italiani. In Francia se ne facciano una ragione, la musica qui è cambiata davvero». Per le cene, concludono, «ci sarà tempo quando i francesi avranno un atteggiamento meno ipocrita e più collaborativo, magari assumendosi le proprie responsabilità anche per quanto riguarda l'instabilità politica che attualmente dilania numerose zone dell'Africa del Nord». Lo slogan diventa : «Invito a cena con insulto? No grazie». Idem la consigliera comunale Laura Molteni: «La Francia prima di esprimere giudizi dimostri vera solidarietà nell'accoglienza, si scusi con il nostro Paese e mantenga compiutamente gli impegni presi». E ieri il sindaco Beppe Sala ha riconosciuto che «non è giusto che la Francia ci dia lezioni di accoglienza, tra l'altro quello che hanno fatto è anche un assist poderoso a Salvini».

Ribadisce che «non si può usare una nave come ostaggio come ha fatto Salvini, ma capisco che nel rapporto con l'Europa è anche il momento di negoziare».

Commenti