Cronaca locale

Ambrogini, 135 in corsa. Polemica su Ferragni e discoteca Old Fashion

Sulla blogger proposta da Fi il gruppo è diviso Sì a Elio e le Storie tese, nel 2008 rifiutarono

Ambrogini, 135 in corsa. Polemica su Ferragni e discoteca  Old Fashion

Sono 135 i candidati all'edizione 2018 delle Civiche benemerenze, solo uno in più dell'anno scorso. Alle 12 ieri è scaduto il termine per la presentazione delle domande: 73 riguardano persone fisiche (23 donne e 50 uomini, i papabili per gli Ambrogini), tre delle quali alla Memoria, e 62 associazioni concorrono per uno dei venti attestati. Dalla rosa dei 73 nomi invece la Commissione composta da capigruppo e Ufficio di presidenza che si riunirà a metà novembre dovrà scendere a un massimo di 15. E si prevede il solito braccio di ferro tra i partiti. Ha già creato bagarre ieri la proposta di premiare la discoteca Old Fashion avanzata dal capogruppo della Lega Alessandro Morelli. Il primo luglio fuori dal locale è stato accoltellato Niccolò Bettarini, il figlio 19enne di Simona Ventura. Il questore impose i sigilli, il Tar accolse la sospensiva chiesta dal titolare Roberto Cominardi e la sera della riapertura arrivò a sorpresa il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Candidare ora l'Old Fashion è una provocazione» critica il capogruppo del Pd Filippo Barberis. Anita Pirovano (capogruppo Milano Progressista) aggiunge «una provocazione di pessimo gusto». Una «polemica politica» la definiscono i consigliere della lista Sala che in aula hanno minacciato di non partecipare alle sedute che porteranno all'elenco dei premiati il 7 dicembre al Dal Verme «perchè non si è voluto discutere la revisione del Regolamento sulle Civiche benemerenze, le assegnazioni vengono fatte con la logic del manuale Cencelli, una spartizione tra partiti che non premia la qualità». Detto questo, nel merito Morelli difende la sua proposta: «L'Old Fashion è una realtà storica, esiste dal 1933 ed è una delle più sicure in città. Se fuori da un locale frequentato da migliaia di persone avviene una rissa non è colpa della discoteca». Pietro Tatarella (Forza Italia) condivide la linea. E il titolare Cominardi ricorda che l'Old Fashion «è già stato riconosciuto locale storico da Comune e Regione ed è un simbolo dal 1933, quando si chiamava Piper ha ospitato anche Jimi Hendrix. La rissa? É avvenuta a 350 metri, il Tar ha già bloccato la sospensiva e nell'udienza di merito il 7 novembre farà pienamente chiarezza». Il locale tra l'altro ha il contratto in scadenza con la Triennale nel 2022. Ha sollevato critiche sul web, meno a Palazzo Marino invece la nomination della blogger Chiara Ferragni, proposta da Gianluca Comazzi (Fi). Pirovano ammette: «Personalmente non l'avrei proposta ma se guardiamo al successo imprenditoriale parlano i dati dei follower, il fatturato, e c'è una ricaduta anche economica sulla città. Mi auguro ma un pò temo che la discussione non si baserà su questi presupposti». Disponibile «a valutare il nome con il gruppo» anche Barberis. Anche se il dem Carlo Monguzzi su Facebook commenta: «Un modello per i giovani? Proprio no». E l'azzurro Alessandro De Chirico si dissocia dal collega Fi: «Niente di personale contro la Ferragni ma non mi risulta che a Milano abbia lasciato qualcosa, Comazzi credo volesse ottenere solo qualche titolo di giornale, ho ricevuto sms e telefonate di protesta e ho precisato che i miei nomi sono MilanoToday e il presidente della Lilt Marco Alloisio». Tra i candidati: Avvenire che compire 50 anni (proposta da Matteo Forte di Milano Popolare), il primo ballerino del Bolshoi a Mosca Riccardo Tissi (proposto dal Pd), lo chef Claudio Sadler (dall'azzurro Tatarella), Elio e le Storie Tese (Milano Progressista e Pd), l'associazione pro migranti No Walls (dal dem Alessandro Giungi).

L'assessore alla Trasparenza Lorenzo Lipparini ha candidato Pietro Pastorini, marciatore e preparatore atletico di Medaglie d'Oro, gli Angeli dei Navigli che navigano raccogliendo bici e rifiuti.

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