Cronaca locale

«Le amicizie nate sotto la grotta durano per tutta la vita»

(...) l'arcivescovo cosmopolita di Milano, nella sua omelia, riprende l'adagio ripetuto nel Vangelo di Marco «Se qualcuno vuol venire dietro me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Giovanni Baggio, 23 anni, lavora in una farmacia di Milano ed è barelliere da 7 anni per Oftal (Opera federativa trasporto malati Lourdes); la stessa età e il medesimo periodo di «tirocinio» della volontaria Gioia Martinelli, laurea magistrale appena terminata alla Bocconi e pronta a mandare baci e sorrisi a nonnini in carrozzella, malati di Sla e infermi cronici, quasi fosse una diva che non si dà arie. Due ragazzi come tanti: «Sono arrivato qui senza aspettative, dopo un periodo di eccessi, niente di che, forse bevevo un po' troppo - racconta lui -. Mi sono ritrovato ad aspettare alla stazione di San Cristoforo il treno in partenza per Lourdes, tutti gli anni, a settembre, con l'attesa di chi ogni volta sta per vincere un premio. Aiuto gli ammalati, li porto in giro sulle volture (le carrozzelle di metallo su cui viaggiano gli infermi, ndr), loro credono che io dia molto, in realtà sono loro che animano la mia esistenza: non vedo l'ora di tornare. Mi sento un privilegiato in questo servizio». Gaia sussurra scoprendo denti bianchissimi: «A Lourdes a volte sembra di trovarsi in una bolla, immersi in un'atmosfera speciale, una meraviglia che si ripete solo qui: questo spirito di servizio e gioia ci dà la carica per vivere più leggeri e motivati». Ne sanno qualcosa anche i ragazzi del Carducci scelti dall'insegnante di religione don Alessandro Repossi per raggiungere a Lourdes e fare alternanza scuola-lavoro come volontari Unitalsi. «Torniamo arricchite. Sperimentiamo qui come ci sia chi non si arrende».

Paola Fucilieri

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