Cronaca locale

Amministratori di condominio, l'sos: «Degrado, disagio, istituzioni assenti»

Allarme sui palazzi-polveriera all'incontro di Sinistra per Milano

Alberto Giannoni

Condomini con mezzo milione di euro di arretrati, locali tecnici trasformati in rifugi o discariche, spaccio nelle cantine, dove dormono abusivi armati di coltello. E guano. È un quadro terrificante quello degli amministratori di condominio di via Padova, strada simbolo dell'integrazione difficile, a volte impossibile. Un quadro tracciato ieri, nell'incontro che Sinistra per Milano ha promosso allo spazio Ligera per presentare il suo studio, e le sue proposte sul futuro della via.

Una periferia anomala via Padova, che lungo 4 chilometri e mezzo conta 35.000 abitanti (24mila italiani e 10.500 stranieri, provenienti da 150 Paesi). Tanti piccoli universi. Una strada in cui l'edilizia popolare pubblica è praticamente assente, mentre una manciata di stabili privati sono diventati polveriere, bombe di disagio e degrado già innescate. Sono 500 i condomini della via, che ovviamente vanta anche una grande ricchezza nelle realtà associative e di volontariato. Una ventina i condomini problematici. Alcuni hanno debiti da 200mila euro, ma si arriva anche a 5-600mila euro. «Io ho un milione e mezzo di debiti in un solo condominio, da 200 appartamento», sorride amaro uno degli amministratori di condominio intervenuti allo spazio Ligera. La convivenza a volte è drammaticamente difficile. Alcuni - riferiscono gli amministratori di condominio nel report - pensano: «Se sono in affitto pago per alcuni anni, poi smetto di pagare, mi faccio dare lo sfratto (questo comportamento è stato consigliato in alcuni casi da assistenti sociali) che prima di diventare esecutivo passeranno due anni e mi serve per ottenere un punteggio più alto nelle graduatorie delle case popolari».

Questa era una delle migliori periferie di Milano - ricorda un altro professionista. «C'è il metrò, ci sono i servizi - si diceva negli anni Novanta» ricorda uno degli agenti immobiliari. Dal 2008-2010 la situazione si è aggravata. «Oggi sono anche in 20 in una casa». «Il problema - accusa un altro amministratore - sono anche le autorità». «L'Amsa manda multe tutti i mesi ma chi le paga? Questa gente che non paga è il cancro dei condomini». Su 44 abitazioni, ne ha 22 all'asta. «Ma non le prenderei nemmeno gratis per il degrado che c'è - spiega - ed è un peccato perché in questa zona ci sono anche palazzi belli». Un altro amministratore ha recuperato 130mila euro su 300: «Comune e polizia locale se ne sono fregati ma se accade qualcosa vengono a cercare me. Un amministratore in questi casi ha una scelta, dimettersi». In un palazzo sono state trovate sessanta bottiglie piene di urina. «Io non conosco nemmeno i miei condomini». «Non si tratta di problemi edilizi ma sociali». E tutti denunciano enormi difficoltà con le istituzioni. «I problemi che abbiamo, è vero, sono con le istituzioni» conferma un collega. E l'avvocato che amministra, da un mese, via Clitumno, altra palazzina del degrado: «Erano anni che non si faceva un'assemblea condominiale. Io ho mandato ottanta lettere, mi hanno risposto in nove. Non sappiamo neanche chi andare a cercare. E siamo anche in difficoltà a far pagare i pochi che lo hanno sempre fatto, quando sono 9 anni che non si paga». I condomini realmente critici sono una ventina, secondo Sinistra per Milano, che ostinatamente vede, ancora, anche l'altra faccia di via Padova: l'opportunità, il laboratorio.

«Potenzialmente uno dei quartieri più belli di Milano».

Commenti