Cronaca locale

Gli amori di "Rodin" alla Cineteca

L'Oberdan apre con l'anteprima italiana sulla vita dello scultore

Gli amori di "Rodin" alla Cineteca

Ferragosto, snodo dell'estate. La festività dell'Assunta è appena trascorsa e la città resta deserta. L'unica presenza massiccia è quella dei cartelli «chiuso per ferie», ma già si guarda avanti e si comincia a parlare della ripresa delle attività. Lunedì la Cineteca riaprirà lo spazio Oberdan e ha già in serbo una serie di novità e di «chicche» per gli appassionati.

Si comincia da un'anteprima italiana con la proiezione di Rodin di Jacques Doillon, presentato in concorso a Cannes 2017 e solo ora in procinto di approdare sugli schermi italiani. Sarà uno sguardo inconsueto sulla figura del celebre scultore francese che verrà raccontato dall'inconsueta prospettiva della sua vita sentimentale. Un taglio innovativo che creerà sorprese più che imbarazzi. Rodin è noto nel panorama dell'arte per la sua raffinata opera plastica, lontanissima dai risvolti erotici che traspariranno invece dalle sequenze destinate a lasciare stupito più di uno spettatore. Il film replica fino al 4 settembre.

Un'antologica del regista cinese Zhang Yimou, inizierà anch'essa lunedì per snocciolare una quindicina di titoli fino al 9 settembre con una piccola appendice anche in una data di ottobre. Il più «americano» degli autori cinesi viene rappresentato attraverso le sue opere più famose e meno diffuse. Da Vivere!, stupendo spaccato della Cina di Mao, a Sorgo rosso in cui la guerra cino-giapponese è il contorno della vita di una donna costretta a sposare un uomo malato di lebbra, titolare di una distilleria. Tra i film più famosi, La locanda della felicità, il recente Lettere di uno sconosciuto, Lanterne rosse, La storia di Qiu Ju, Keep cool. Quello su Zhang Yimou sarà anche una sorta di ciclo aggiunto della sua attrice feticcio, Gong Li, protagonista delle sue opere più note. Escluso dal programma The great wall con Matt Damon e Willem Dafoe, una produzione lontanissima dalla cinematografia cinese dei suoi esordi.

Tra le altre iniziative in cantiere, una serie di film in 35 mm firmati da Federico Fellini e la riproposta di Si muore tutti democristiani, opera collettiva di un insieme di videomaker e comici che aderiscono al «Terzo segreto di satira», un gruppo esploso su Youtube nel 2011 e ora autore di questa commedia agrodolce che è una riflessione sul compromesso.

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