Cronaca locale

Anagrafe evacuata, arriva tardi all'asta e fa causa

Il Policlinico vuole più soldi per un'area espropriata. E c'è il caso voragine in Porta Romana

Anagrafe evacuata, arriva tardi all'asta e fa causa

Lo scorso 19 aprile all'Anagrafe di via Larga scattò un'ordine di evacuazione. Niente di grave, allarme rientrato nel giro di pochi minuti. Ma il tempo passato tra l'annuncio e la ripresa dell'ordinaria amministrazione è ora al centro di un ricorso presentato al Tar dalla società Disma, che quel giorno aveva inviato un rappresentante legale a depositare la busta per partecipare al bando per affittare locali in Galleria e piazza Castello. Il termine perentorio per la presentazione delle offerte era previsto alle 12, pena esclusione. Le domande di Disma sono arrivate qualche minuto dopo perchè il legale, sentito l'annuncio di evacuazione verso le 11.30, abbandonò l'immobile. E avrebbe poi raggiunto l'Ufficio protocollo al quarto piano fuori tempo massimo. La giunta ha votato la costituzione in giudizio, sostiene che «l'annuncio era stato immediatamente revocato e il legale rappresentante alle 11.40/11.45 si trovavo al quarto piano presso lo sportello». Sarà il giudice a ricostruire i fatti.

Un altro paio di grane legali. Un caso che risale addirittura al 1963, all'approvazione del progetto per la costruzione del canale deviatore del fiume Olona. Veniva disposta anche l'occupazione di terreni di proprietà dell'Ospedale Maggiore (oggi Fondazione Irccs Cà Granda Maggiore Policlinico), anche se l'opera fu realizzata senza adottare il decreto. Solo nel 2007 il Comune concluse l'esproprio delle aree in località Podere Battivacco indicando l'indennizzo in 14,9 euro al mq. Un procedimento che si è concluso nel giugno 2018, con l'indennizzo fissato in circa 196mila euro. Una stima considerata «non congrua» dal Policlinico, che il 9 luglio ha presentato ricorso al Tribunale regionale delle Acque pubbliche di Milano, e il Comune si costituirà in giudizio. É la giunta infine a impugnare la sentenza che ha disposto il risarcimento di 30mila euro al Comune e 15mila a Mm ai colpevoli del crollo del manto stradale in corso di Porta Romana il 26 luglio 2014 Una liquidazione definita dalla giunta «irragionevole».

Secondo i calcoli di Palazzo Marino, presentati anche in fase di processo, tra viabilità e lavori di risistemazione della strada è stato speso almeno il doppio.

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