Cronaca locale

Anche la Luiss apre una "base" nella Silicon Valley milanese

Dopo Microsoft, Google e Amazon un polo per le start up Mille liceali faranno alternanza scuola-lavoro sul digitale

Anche la Luiss apre una "base" nella Silicon Valley milanese

Microsoft, Google, Amazon. E da ieri nel quartiere Porta Nuova battezzato come la «Silicon Valley milanese ha messo base anche il «Luiss Hub», uno spazio polifunzionale dedicato allo studio, all'innovazione e alla «manifattura digitale», che vuol dire in soldoni usare le tecniche più innovative, come sistemi in 3d o macchine per il taglio laser nella produzione. Non è lo sbarco dell'università Luiss in città ha chiarito subito la presidente dell'ateneo Emma Marcegaglia all'inaugurazione in via Massimo D'Azeglio, ma «un servizio innovativo che noi diamo alla città. L'idea qui è di fare seriamente l'alternanza scuola-lavoro su cui ci sono di recente anche tante polemiche invece se fatta bene è una grande opportunità. I ragazzi non devono stare in un ufficio a fare le fotocopie, la Germania ha un tasso di disoccupazione bassissimo perchè fa molto bene l'alternanza». E l'hub ospiterà oltre mille studenti di 23 licei (dal Berchet al Parini, Carducci, Manzoni, Collegio San Carlo) che avranno a disposizione gli esperti dell'ateneo e potranno interagire con i produttori di circa venti start up presenti all'interno dello stesso spazio. All'interno dell'hub, creato con materiali eco-sostenibili nei 1.600 metri quadrati di un'area industriale dismessa da anni e assegnata dal Comune con un bando, conviveranno studenti, «artigiani digitali» (che usano tecnologie più all'avanguardia) e startupper. Sono presenti lavagne digitali, impianti di videoconferenze e spazi che saranno aperti anche al pubblico per convegni ed eventi. Ai giovani «offriremo la possibilità - aggiunge Marcegaglia - offriremo anche la possibilità di creare la propria impresa digitale, di creare start up accedendo ai nostri finanziamenti e strumenti». Accanto a questo ci saranno i corsi di business school. É un progetto nato tre anni fa dalla collaborazione di Luiss, Fondazione Brodolini, Italia Camp e Comune, che oltre a concedere l'area e l'affitto gratis per i primi quattro anni ha stanziato un contributo da 547mila euro per i lavori e le attrezzature. Per «rigenerare lo spazio urbano» - ossia dall'inizio alla fine del cantiere - «è bastato un anno». Milano «è oggi una delle migliori capitali europee su cui investire» ha ammesso l'ex presidente di Confindustria.

I privati, ha ammesso il sindaco Beppe Sala, «qui si fidano più di altrove della capacità della politica di stare al loro fianco. Vogliamo essere la città dell'innovazione e dei giovani, e va detto che siamo in controtendenza, mentre si parla di fuga dei giovani all'estero, a Milano abbiamo attualmente circa 13mila studenti universitari stranieri e il 36% degli italiani è un fuori sede». «Dobbiamo essere - insiste Sala - risk taker, prenderci dei rischi come abbiamo fatto buttandoci nella partita Ema, e non dormire mai».

L'assessore al Lavoro Cristina Tajani sottolinea che «in meno di tre anni dall'ideazione alla realizzazione siamo riusciti a dare una risposta concreta alla richiesta di spazi da parte dei giovani creativi e del mondo dei makers».

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