Cronaca locale

Ancora in finale, il Giornale è leggenda. Questa sera può vincere la Press League

La squadra di via Negri contro i "signori del tiki taka" di Sport Mediaset

Ancora in finale, il Giornale è leggenda. Questa sera può vincere la Press League

«...Poi, nel '58, successe una cosa che nessuno si aspettava, tantomeno i calciatori dell'Estrella: iniziarono a vincere...».

Quel miracolo che non ha mai smesso di palpitare dalle pagine de Il rigore più lungo del mondo di Osvaldo Soriano rivive oggi, 60 anni dopo, negli spogliatoi di via Negri, 4. L'Estrella si chiama Giornale e questa sera andrà alla terza finale della sua entusiasmante storia di fútbol bailado (e bollido). La prima finale la giocammo nel '92 a Roma: calcio a 5, torneo Grandi Firme. L'anno del trionfo fu il '94 con la vittoria 2 a 0 (doppietta del «Nebula») allo stadio Brianteo di Monza: calcio a 11, torneo Gino Palumbo. Oggi siamo alla terza finale: di nuovo calcetto, torneo Press League. È il «Campionato dei Giornalisti» più famoso d'Italia che da 13 edizioni Luca Mastrorocco plasma con passione e ironia. Senza fare sconti a nessuno. Chi non sa stare allo scherzo, è pregato di togliere il disturbo.

Al momento del sorteggio dei gironi qualcuno commentò sarcastico: «Tranquilli, il Giornale le perde tutte». Ma i bussolotti a volte hanno traiettorie imprevedibili, finendo per colpire da dietro gli spiritosi. E così ora ridiamo noi: «Tranquilli, il Giornale è in finale».

La squadra - convintamente sostenuta (oltre ogni ragionevole dubbio) dal nostro amministratore delegato, Andrea Favari - scenderà in campo priva di due guerrieri rimasti feriti nell'adempimento del dovere, lungo la spinosa trincea della fase qualificatoria. I loro nomi, scolpiti nel marmo, sono quelli di capitan Zucchetti e del portiere «giaguaro», ben noto a tutti.

Ma l'emozione dell'oggi non ha pari nel passato. Benché, nella bacheca dei ricordi, restino memorabili le due partite sul prato dei campioni di San Siro e le centinaia di sfide (e sfighe) sul prato dei cialtroni di San Cimiano. Già, la Cialtron League, fantastico cimento generosamente regalato al popolo nel '96 dal dittatoriale «Lider Maximo». Una tradizione che da 22 anni si perpetua inspiegabilmente senza saltare una sola settimana, infischiandosene di condizioni climatiche e festività (non ci fermiamo neppure per Natale, Pasqua e Ferragosto). Un giocattolo perfetto che lo psyco-coach «Franciosino» (figlio d'arte del celebre «Franciosone») ha ereditato e gestisce lucidamente, al pari di Norman Bates col suo motel. Nel nostro folle palmares un posto d'onore è occupato pure dalle raffinate performance agonistiche del team di Style, magazine di famiglia dalla rimarchevole eleganza patinata; glamour sia in edicola coi lettori in coda sia a centrocampo col pubblico in delirio.

Ma bando all'amarcord. Nuove corone d'alloro incombono. Già da stasera, quando alle 21,30 al Circolo Tennis Barona di via Ovada 22 ci scontreremo con quelli di Sport Mediaset, devoti al tiki taka. Noi, invece, al Barcellona preferiamo il Bar. Punto. Festeggiamo con birra e whiskey, profumati solo di olio canforato misto a grasso di foca.

Concentratissimi i 7fantastici7 destinati a entrare nella leggenda: da Bianchini che esordirà in porta nel match della gloria a Basile che dovrà proteggerne il battesimo; da Pisoni con raffinato tacco (12?) a Bonizzi piè veloce; dal bomber ministeriale De Lorenzo al web goleador virtuale Ferrara; da Brocco uomo di pietra a Susca uomo tutto d'un pezzo.

Davanti a gente così, giù il cappello. E su la coppa.

Anche quella del nonno va benissimo.

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