Cronaca locale

Appalti, oggi la verità del Comune E il giudice decide sui domiciliari

Una delle quattro persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti negli appalti a Palazzo Marino potrebbe tornare a casa. Oggi, o al più tardi domani, il gip Alfonsa Ferraro si esprimerà infatti sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dall'ex impiegato del settore comunale manutenzione Angelo Russo, attraverso i suoi legali Franco Rossi Galante e Paola Boccardi.

Russo era stato arrestato martedì assieme al collega Giuseppe Amoroso, all'ex dirigente Luigi Mario Grillone e all'imprenditore Marco Volpi. Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere e corruzione: erano tutti soci della Professione edilizia srl , anche se Volpi figurava come unico titolare, e secondo l'accusa hanno usato la propria posizione di dipendenti all'interno del Comune per favorire questa società nelle gare. Russo e Amoroso devono rispondere anche di truffa: alcune intercettazioni effettuate durante il lungo periodo delle indagini testimoniano di una certa consuetudine a timbrare il cartellino e poi allontanarsi, anche per l'intera giornata. Per fare un po' di tutto: dalla gestione degli affari societari allo shopping, fino alle uscite nei bar di corso Como e agli appuntamenti con prostitute.

Russo, però, potrebbe ottenere di scontare la misura cautelare a casa, anche perché a differenza dell'ex collega, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, da parte sua alcune prime ammissioni sono arrivate. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia il 56enne ha ammesso di essere socio occulto della Professione edilizia srl e di avere quindi un doppio lavoro, e anche di assentarsi spesso da quello ufficiale. Ha contestato invece la corruzione, sostenendo che il suo ruolo di contabile comunale non gli conferiva un'influenza tale da poter pilotare le gare. Mentre i lingotti d'oro e i 300mila euro in contanti trovati dalle Fiamme Gialle a casa sua durante la perquisizione sarebbero frutto di anni di risparmi, accumulati anche con il doppio lavoro.

Per i due dipendenti arrestati è ovviamente scattata subito la sospensione dal lavoro. Ma ce ne sono altri quattro coinvolti nell'indagine, che secondo il pm Luca Poniz avrebbero accettato degli iPad in cambio di aiuti e dritte nella partecipazione ai bandi.

Il loro trasferimento ad altro incarico è nell'aria da diversi giorni, e proprio oggi la loro nuova destinazione dovrebbe essere resa nota dall'assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza. In consiglio comunale Rozza fornirà anche l'elenco e lo stato di tutti i bandi ancora aperti ai quali Professione edilizia si è candidata: bisogna capire quali sono stati aggiudicati e quali no, e dove eventualmente la gara va annullata e ripetuta.

Twitter @giulianadevivo

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