Cronaca locale

«Apritimoda», gli atelier si mettono in mostra

Da Armani alla Fondazione Ferrè, da Curiel a Moncler organizzano visite guidate gratuite

Si apriranno come per magia i back stage delle più importanti atelier di moda, istituzioni del settore e laboratori artigianali simbolo dell'identità del Made in Italy il 18 e il 19 maggio. Merito di «Apritimoda», la due giorni dedicata al mondo del fashion, dell'alta sartoria e della manifattura artigianale (Dettagli e orari su www.apritimoda.it). Alberta Ferretti, Agnona, Antonio Marras, Brunello Cucinelli, Curiel, Ermenegildo Zegna, Giorgio Armani, Herno, Moncler, Prada, Trussardi e Versace, Fondazione Gianfranco Ferré, i laboratori del Teatro alla Scala e il laboratorio artigiano Pino Grasso Ricami metteranno a disposizione dei visitatori i propri headquarter e atelier per visite libere o su prenotazione. «Vogliamo avvicinare la moda alle persone comuni, diciamo, per far capire da un lato che non si tratta di un qualcosa che riguarda solo lo star system, e dall'altra avvicinare i giovani a professioni di grande pregio, molto richieste ma conosciute o considerate. Dietro le grandi sfilate infatti - spiega Cinzia Sasso, ideatrice dell'evento - infatti c'è un mondo».

Apritimoda, che lo scooros anno h contato 15mila visitatori, vanta il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), del Comune, di Confcommercio, della Fondazione Altagamma, del FAI e di Confindustria Moda, il sostegno della Camera Nazionale della Moda Italiana, della Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e la collaborazione della Piattaforma Sistema Formativo Moda.

Spesso si rimane colpiti dalle realizzazioni frutto del genio creativo delle grandi firme della moda. Questo è reso possibile da tanti aspetti «invisibili», un dietro le quinte senza il quale sarebbe impossibile ottenere quella cura e qualità artigiana riconosciuta in tutto il mondo. «I milanesi potranno entrare nelle più prestigiose maison e capire come dal genio degli stilisti espresso sui tavoli da disegno e dall'arte del saper tagliare, cucire e realizzare dei laboratori sartoriali nascono la bellezza e lo stile che, da oltre un secolo, rappresentano la nostra città a livello internazionale», ha detto il sindaco Beppe Sala. «Un'occasione concreta per conoscere e scoprire come nel comparto del fashion non esista soltanto il ruolo creativo dello stilista ma tante figure professionali altrettanto indispensabili alla nascita di un capo, figure che sono il vero segno distintivo del made in Italy e che possono rappresentare concrete opportunità occupazionali», ha commentato l'assessore alle Politiche per il Lavoro e Moda Cristina Tajani.

Non solo, c'è anche chi, come Zegna intende la moda come stile di vita: ecco allora che la maison mette a disposizione un pulmino per andare a visitare la fabbrica vicino a Biella, con tanto di escursione all'oasi e pranzo con specialità del territorio. Così Herno, che ha la sua sede sul lago maggiore in un ex opificio dell'Ottocento, dove sarà possibile ammirare i più moderni macchinari accostati a una ricca collezione di opere d'arte.

MBr

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