Cronaca locale

Archeologia e cucina da Apicio ai masterchef

Gli antichi piatti del cuoco latino rivisitati in un tour storico che parte dall'Ambrosiana

Archeologia e cucina da Apicio ai masterchef

Masterchef inaugura al foro romano di Milano. Nel nome di Apicio, il più grande cuoco che la latinità ci abbia trasmesso, e nel nome di Massimiano che, nel III secolo d.C., trasferì la capitale d'Occidente al Nord fra le brume padane e regalò a Milano gioielli che oggi si visitano «underground» nelle viscere della città. Il connubio del nuovo «Aperitivo apiciano», ogni giovedì e venerdì fino a fine anno, è a mezza via fra l'archeologia e l'ars culinaria e porterà i milanesi alla scoperta dei tesori della Milano imperiale, riscoprendo anche il gusto del tempo. Si, perché fra un cardo e un decumano, fra una cripta e un teatro, a saziare il palato dei milanesi di oggi arriva Valerio Braschi da Santarcangelo di Romagna. Classe 1997, vincitore dell'ultimo Masterchef anche per simpatia, il cuoco «carico a manetta» si è seduto e ha aperto i ricettari di Apicio, assemblati in 10 corposi tomi, per capirne i segreti. Lui, vissuto a cavallo del I a.C e I d.C sfamò Mecenate e Tiberio e a tavola mise tutti d'accordo, fra garum di pesce con cui condire i piatti e suggestioni esotiche e impegnative, come piedi di maiale e colli di dromedario. «Tranquilli assicura lo chef io sono stato più leggero, però nei miei piatti si potrà respirare l'atmosfera di un'autentica taberna romana». La nuova iniziativa è firmata Milano Card che, con il suo network Milano, è leader nell'accoglienza turistica meneghina. Il programma prevede una visita con introduzione al foro romano platea forensis, curia, basilica e capitolio a partire dall'angusta e suggestiva scala che da via Dell'Ambrosiana conduce alle fondamenta della Biblioteca. Fra musica e discorsi sull'antico, l'appetito sale ed ecco i tre menù di Braschi novello Apicio: legumi con cremoso di ricotta e pecorino su schiacciata al pan di segale, farro croccante, tartare di manzo, tabasco e pesto di basilico e, infine, lenticchie, cacao, piselli con guanciale sbriciolato. Gli ingredienti sono quelli di mille anni fa, l'elaborazione e il vino, invece, no, saranno rivisitati. L'aperitivo apiciano sarà diviso su tre turni (19.10, 19.50 e 20.30, prenotazioni su www.criptasansepolcromilano.it, 19,90 euro) e aprirà stomaco e desiderio di approfondire il circuito dei monumenti della zona di San Sepolcro. La cripta, infatti, fra i più visitati monumenti dal luglio 2017 è aperta la sera, dalle 18 alle 22 e al suo importante restauro del costo di 2 milioni parte della quota aperitivo sarà destinato. Perché l'happy hour fa bene.

Alla storia oltre che all'umore.

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