Cronaca locale

Arco della Pace, 4 sedicenni assaliti e derubati

In episodi diversi due ragazzi e due ragazze minacciati da egiziani per gli smartphone

Arco della Pace, 4 sedicenni assaliti e derubati

Baby gang, ragazzacci, piccoli criminali, chiamiamoli come vogliamo. Gli epiteti-slogan servono a ben poco quando la gravità e l'efferatezza dei crimini è tangibile e sempre più frequente, sulla strada, nella nostra città. Facciamo un piccolissimo passo indietro. Venerdì la polizia arresta un egiziano di 19 anni con precedenti specifici e denuncia due suoi amici minorenni, un marocchino e un italiano rispettivamente di 16 e 17 anni, entrambi incensurati, fermati in pieno centro, in galleria Vittorio Emanuele, dopo che lunedì 21, tra mezzogiorno e le 15, avevano messo a segno ben sette rapine in tre ore contro dei coetanei spostandosi come trottole impazzite da una parte all'altra di Milano. Niente armi, qualche pugno, tante minacce da sbruffoni pericolosi per portarsi via il «solito» bottino: smartphone in testa (pretendono dai rapinati il codice di accesso per non restare con un telefono che non potrebbero utilizzare), scarpe griffate (in pole ci sono le Nike Gold, prezzo 300 euro circa), giubbotti, soldi. Le loro giovani vittime li hanno riconosciuti tutti senza esitazioni, ma hanno precisato di non averli mai notati tutti e tre insieme: a volte erano due dei fermati con un terzo sconosciuto gli autori delle aggressioni, a volte uno solo dei tre con uno o due coetanei rimasti.
E arriviamo all'altro ieri. Mentre si cercano i complici, infatti, sabato sera i baby criminali si spostano nella zona dell'Arco della Pace, zona di movida per eccellenza. Che facciano parte più o meno dello stesso unico «gruppone» di etnie varie e ricercato dai poliziotti di almeno cinque commissariati (Scalo Romana, Mecenate, Monforte-Vittoria e Porta Genova) non esattamente sconosciuti ai loro coetanei è ormai un dato di fatto. Vengono descritti infatti come «otto egiziani tutti sui 18 anni» dai due italiani 16enni che, poco dopo le 23.30, i nordafricani accerchiano con la scusa di chiedere qualche sigaretta per poi pretendere smartphone e portafogli. Uno dei due giovani assaliti cerca di non farsi intimidire dalle minacce e si prende un pugno. Niente di grave, nulla per cui ricorrere alle cure ospedaliere, ma la vicenda è più grave di quel che sembra e sul posto arriva la polizia. Un'ora e mezza prima, nella medesima area della città, tra la musica alta e la folla, infatti nessuno si era accorto di due ragazze avvicinate da due giovani che, dopo aver rifilato un paio di schiaffi a una, le avevano preso il cellulare.
Oltre un mese e mezzo fa, nella notte tra il primo e il 2 dicembre, la polizia aveva arrestato quattro minorenni (uno di appena 15 anni), tutti nati in Italia da genitori nordafricani, e un loro amico appena maggiorenne, dopo che avevano assalito due coetanei romagnoli in via Corrado II il Salico, zona viale Tibaldi. Uno degli aggressori minacciandole con un coltello aveva costretto le vittime a consegnare contanti e smartphone, mentre gli altri quattro tenevano li tenevano fermi bloccandoli per le spalle e frugando nelle tasche.

Anche allora stesso «gruppone» di piccoli delinquenti? Stessa banda? Adesso la parola passa agli investigatori.

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