Cronaca locale

Arriva l'influenza Ultima chiamata per le vaccinazioni

L'appello dei medici di famiglia agli anziani L'Asl: «Per ora somministrate 180mila dosi»

Nella foto d'archivio, vaccinazione contro il virus dell'influenza
Nella foto d'archivio, vaccinazione contro il virus dell'influenza

Vaccini, parte l'ultima chiamata. I medici di famiglia e l'Asl lanciano l'appello: «O adesso o mai più». Chi si vaccina entro i prossimi giorni è ancora in tempo per arrivare «coperto» ad affrontare il picco influenzale previsto tra la fine di gennaio e febbraio. Invece chi tarda ancora non darà il tempo al vaccino al di fare il suo effetto e di proteggere realmente contro il virus in circolazione. Al momento sono state somministrate circa 180mila dosi. Un buon numero ma non abbastanza per proteggere dall'influenza le fasce più deboli, dagli anziani ai malati cronici. «Abbiamo registrato un aumento delle persone vaccinate - spiega Marino Faccini, responsabile della Profilassi malattie infettive e Vaccinazioni all'Asl di Milano - Non come avremmo voluto ma i numeri sono migliorati rispetto all'anno scorso». Il 2013-2014 fu la stagione flop del vaccino e nei depositi dell'Asl rimasero scatoloni interi di fiale mai utilizzate. L'agenzia del farmaco Aifa, in seguito ad alcuni decessi sospetti, aveva disposto il ritiro di alcuni lotti del vaccino Fluad prodotto dalla Novartis. E da quel momento, anche quando si era accertata l'assoluta sicurezza del vaccino, ci fu una forte frenata sulle vaccinazioni: l'Asl riuscì a vaccinare solo il 40 per cento degli anziani, quando invece il ministero della Salute e l'Organizzazione mondiale della sanità raccomandano di arrivare almeno al 75% della copertura. «Ci vorrà un po' di tempo per recuperare la fiducia dei cittadini - ammette Faccini - Se manteniamo questo trend, nel giro di qualche anno dovremmo tornare a numeri di vaccinazione alti». Quest'anno gli acquisti di fiale anti influenza sono stati più cauti, investendo all'incirca 600mila euro. Lo scorso anno invece si era ragionato in grande, con 1,3 milioni di dosi (l'ondata influenzale fu tra le più dure, con ben 140mila contagi). Tra «blocco» delle vaccinazioni e scandali vari, alla fine erano state buttate via 157mila confezioni. Quest'anno è stata intensificata la campagna pro vaccini influenzali per superare i pregiudizi e sciogliere definitivamente i timori a riguardo. Il compito più importante in questo momento lo hanno i medici di famiglia, quelli che conoscono ogni singolo caso e possono consigliare i propri pazienti perché si vaccinino. Le prossime settimane saranno le più delicate dell'invero, quelle tradizionalmente delegate a scandire l'emergenza influenza. Che tuttavia quest'anno sembra un po' meno «cattiva» rispetto al passato. Innanzitutto perché il clima, per ora, è meno rigido.E in secondo luogo perché il ceppo influenzale in circolazione è, in parte, già noto. Si tratta infatti del famoso AH1N1 che già abbiamo imparato a conoscere da qualche anno.

Tuttavia sono in circolazione due nuovi ceppi influenzali: uno «thailandese» e uno «svizzero» (poiché il primo caso di influenza di questo tipo è stato isolato in Svizzera).

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