Cronaca locale

Arriva il "pane in attesa" per i poveri senza cibo

Sarà possibile comprarlo e lasciarlo in forni a cui potranno rivolgersi le persone bisognose, come il "caffè sospeso" napoletano

Una fila davanti a una mensa solidale
Una fila davanti a una mensa solidale

Milano come Padova e Treviso. Almeno sul piano della solidarietà. Questa la sfida lanciata dal consiglio di zona 2 alla Milan col coeur in man . A partire dalla una constatazione: il numero delle persone indigenti in costante crescita, come si può dedurre dalle lunghe file davanti alle mense.

Il consiglio di Zona 2 il 5 maggio ha votato all'unanimità la mozione, firmata da Silvia Sardone, consigliere di Forza Italia, in cui si propone di imitare l'iniziativa lanciata a Treviso del «pane in attesa». In sostanza l'omologo del «caffè sospeso» napoletano. Comune, Confcommercio, associazione dei panificatori e alcune onlus hanno organizzato il sistema: chiunque lo desideri acquista del pane che viene messo in una cesta. Qui resterà in attesa di essere ritirato da chi ne avesse bisogno. Come fare a trovarlo? Basta cercare i forni che aderiscono, riconoscibili dalla vetrofania e segnalati sulla mappa on line, e chiedere. Al termine della giornata, il pane che non è stato ritirato, viene raccolto dai volontari e portato nella comunità: In questo modo il pane arriva sempre a chi ha bisogno.

L'idea e la mozione conseguente nascono dalla constatazione che in un momento di crisi come questo, la fila davanti alle associazioni di assistenza, in particolare la sede di Pane Quotidiano onlus di viale Monza, è sempre più lunga. Da un lato il «“pane sospeso” potrebbe alleggerire l'attesa, offrire delle alternative a chi ha bisogno» si legge nella mozione, dall'altro permetterebbe forse di sconfiggere anche i disagi connessi. «I residenti - spiega Samuele Piscina, consigliere della Lega - si lamentano per il bivacco ai giardinetti di viale Monza/villa San Giovanni: le persone che fanno la fila al Pane Quotidiano, stazionano qui giorno e notte, creando degrado e riducendo i giardinetti in pessime condizioni. «Sono anni che il consiglio di zona segnala l situazione dei giardinetti, occupati da persone moleste e ubriache, che oltre a sporcare, minano la sicurezza del quartiere - spiega Silvia Sardone - basterebbe un presidio delle forze dell'ordine in alcune ore». Dalla onlus Pane Quotidiano rispediscono le accuse al mittente: «Noi non diamo alcolici - spiega il consigliere delegato Luigi Rossi - ma ci dispiace molto per le polemiche e per il disagio che creiamo. Distribuiamo razioni alimentari per la giornata tutto qui, mi viene da dire dunque che probabilmente queste persone frequenterebbero comunque i giardinetti, se li hanno scelti come dimora». Entusiasti i panificatori: «Mi sembra una bella iniziativa - commenta il presidente dell'Associazione Panificatori di Milano, Monza e Brianza, Pietro Restelli - credo che i miei colleghi aderiranno. Anzi, potremmo pensare di contribuire anche noi, mettendo a fine giornata il nostro pane a disposizione.

L'unica difficoltà è assicurarsi che arrivi a chi ne ha bisogno, ecco, magari si potrebbero avere degli elenchi».

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