Cronaca locale

"Gli artigiani dei record quest'anno ospitano l'Oceania e il Senegal"

Da domani in Fiera a Rho tremila espositori da ben 100 Paesi. Curiosità per l'Afghanistan

"Gli artigiani dei record quest'anno ospitano l'Oceania e il Senegal"

Daniela Uva

Tremila artigiani, provenienti da cento Paesi e cinque continenti. Domani torna «Artigiano in Fiera», il tradizionale viaggio pre natalizio attraverso i tesori della manifattura ospitato a Rho-Pero. Tante le novità, dal padiglione dedicato all'Oceania ad Artimondo restaurant, passando attraverso il nuovo salone tematico Bridal show Milano, dedicato al mondo dei matrimoni, e al China pavillon. «Ancora una volta ci sarà una grande varietà di proposte, che permetteranno di solcare il mondo attraverso le arti e i mestieri», assicura Antonio Intiglietta, presidente di Gestione Fiere spa. L'obiettivo è crescere e cercare di superare il record di presenze dello scorso anno, che ha visto arrivare in Fiera un milione 670mila visitatori.

Torna il tradizionale appuntamento con il meglio dell'artigianato internazionale. Quali sono le novità di questa 22esima edizione?

«Ci sono molte nuove partecipazioni e tanti eventi. Abbiamo deciso di dare centralità a un Paese come l'Iran, da sempre caratterizzato da un'importante tradizione artigiana e ospite ormai da anni in Fiera. Inoltre abbiamo allestito il padiglione dedicato ai tesori provenienti dalla Cina, con l'obiettivo di proseguire questa collaborazione in futuro, cercando di rappresentare al meglio la cultura di questo grande Paese, in uno spazio ad hoc. Ma molto interessante è anche la presenza di un Paese martoriato dalla guerra come l'Afghanistan. E di uno Stato africano, il Senegal, che sta puntando molto sull'artigianato per offrire un futuro ai giovani nella propria terra».

Ci sarà più spazio anche per Europa e Italia?

«Naturalmente sì. Anche in questo caso abbiamo molte iniziative, come per esempio la presenza istituzionale dell'Ungheria, che punterà sul comparto agroalimentare di qualità nel punto ristorazione dedicato. E poi è in crescita la presenza dell'Italia, rappresentata da Nord a Sud. La novità è Artimondo restaurant, uno spazio dedicato alle migliori ricette del made in Italy promosso in collaborazione con Federazione italiana cuochi e Nazionale italiana degli chef. Qui sarà possibile assaggiare menu di altissima qualità a prezzi concorrenziali».

Artigiano in Fiera continua a infrangere record. Qual è il segreto della kermesse?

«Secondo me è racchiuso nel titolo di questa edizione: Artigiani creatori di bellezza e di bontà. Originali per definizione. Questa manifestazione è un'esperienza unica, da scoprire e da vivere. Permette di entrare in contatto con gli artigiani, che sono veramente creatori di bellezza e bontà. E riescono a contagiare i visitatori con la loro cultura del lavoro e della qualità. Gli addetti a questo settore sono appassionati e vogliono donare al prossimo le proprie capacità. È proprio questo ad appassionare tante persone ogni anno. Inoltre in Fiera si respira un clima di festa, gioia, serenità. Una positività della quale, soprattutto oggi, c'è grande bisogno».

È anche per questo che l'artigianato sopravvive, a dispetto della crisi?

«Assolutamente sì, proprio perché è in grado di mettere al centro le persone, la loro cultura, la loro passione. Questo settore, nonostante le difficoltà economiche, può rappresentare uno sbocco occupazionale anche per i giovani. Soprattutto per chi voglia recuperare la tradizione modernizzandola».

Cosa potremo aspettarci da questa manifestazione nei prossimi anni?

«Vogliamo crescere ancora. Il mondo è grande, e ci sono un'infinità di realtà da scoprire e mettere in vetrina. All'estero.

Ma anche in Italia».

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