Cronaca locale

«Assegnazioni più facili e case alle giovani coppie»

«Assegnazioni più facili e case alle giovani coppie»

Più case alle giovani coppie e chiavi date in mano subito a chi può permettersi di finire gli impianti a proprie spese, ovviamente con lo scomputo dell'affitto. Sono un paio di obiettivi che la Regione punta a raggiungere con la riforma entro fine anno della legge 27 che regola l'assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica. E poichè il Comune ha deciso di riprendersi in carico i 28mila appartamenti di proprietà, il governatore Roberto Maroni ha anticipato che Aler potrà gestire in autonomia le liste d'attesa per i circa 50mila che sono sul suolo milanese e restano in capo all'azienda. Non sarà più Palazzo Marino insomma a indicare gli inquilini. Nè a decidere chi ha diritto alla quota «in deroga», circa il 25% del totale, riservate ai casi di emergenza sociale. L'assessore regionale alla Casa Paola Bulbarelli, in linea con Maroni, ha ribadito che «il meccanismo oggi è troppo lento e farraginoso, vogliamo che le assegnazioni si velocizzino e Aler, non i Comuni, dovrà decidere sugli alloggi in deroga». Le amministrazioni si attengono alla legge regionale per iscrivere gli inquilini in lista. Ma hanno un certo grado di autonomia ad esempio nella scelta se assegnare o meno alloggi non ancora finiti, con lo scomputo dell'affitto a chi entra invece la Regione potrebbe finire i lavori e velocizzare la consegna delle chiavi in mano nei 50mila alloggi di proprietà. Idem potrebbe destinare precisamente una quota ad hoc alle giovani coppie, sistema utile anche a «svecchiare» i quartieri popolari e creare mix sociale. Intanto, Palazzo Marino si «velocizza» nella ricerca di un consulente per attività di «elaborazione di strumenti di comunicazione dedicati alla promozione delle iniziative per l'assegnazione di immobili». Ha pubblicato un bando-flash, solo 7 giorni per inviare i curriculum. Lo stipendio per 710 ore di lavoro è di 12.

500 euro ma nel bando on line fino a domani si dice che l'incarico potrà essere «riparametrato nel compenso e negli impegni previsti».

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