Cronaca locale

Attacco hacker alla Bicocca: la Procura apre un'inchiesta

Il pool reati informatici indaga sul virus che ha colpito i computer dell'università. E quelli di tutto il mondo

Cristina Bassi

Luca Fazzo

Sul cyber attacco che pochi giorni fa ha colpito anche l'Italia si muove la Procura. Alberto Nobili, il pm che coordina il dipartimento che si occupa tra l'altro di reati informatici, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti in particolare sull'hackeraggio all'Università Bicocca. Il reato ipotizzato è quello di frode informatica e la segnalazione è arrivata dalla polizia postale.

Nel tardo pomeriggio di venerdì l'epidemia del virus «WannaCry», che si è propagata in 150 Paesi infettando i computer di privati, aziende ed enti, aveva sfiorato Milano. Proprio i pc di un laboratorio per studenti del dipartimento di Informatica della Bicocca erano stati contagiati dal malware che chiedeva un «riscatto» per sbloccare i file resi inaccessibili. Un danno «circoscritto», ha spiegato l'Ateneo, che ha colpito solo 4 o 5 computer e che è stato arginato prima che arrivasse ai server centrali. Lo staff dell'università, e a questo punto anche gli inquirenti, sono al lavoro per trovare il colpevole. A dare origine al contagio sarebbe stata una chiavetta infetta, utilizzata da uno studente, che potrebbe anche averlo fatto inconsapevolmente.

Intanto ieri, giorno individuato dagli esperti come quello di una possibile nuova bufera informatica, la situazione è rimasta sotto controllo. Sorvegliati speciali erano in particolare i sistemi di ospedali, Ats e medici. A monitorarli, i tecnici di Lombardia Informatica, la società regionale di servizi informatici presieduta da Davide Rovera. «Per fortuna - spiega il responsabile della sicurezza di LI Andrea Angeletta - non abbiamo ricevuto segnalazioni. In giornata è rimasto tutto tranquillo. La nostra prevenzione, gli avvisi fatti agli utenti e le contromisure che abbiamo preso nel fine settimana dopo il primo attacco hanno tenuto». Ma non siamo certo al sicuro: «L'allerta resta alta - continua l'esperto -. Le agenzie di sicurezza mondiale segnalano una nuova ondata di virus in agguato. Circola infatti una versione aggiornata dal malware, più aggressiva della precedente. Noi andiamo avanti con gli aggiornamenti dei sistemi, l'unica arma a nostra disposizione per contrastare gli hacker». Vale a dire, software e anti virus. Oltre all'installazione su tutti i computer di competenza regionale della patch MS17-010, il programma rilasciato da Microsoft che corregge le falle nel sistema.

Sempre ieri anche l'Europol ha comunicato che il nuovo caos è stato evitato e che la situazione è rimasta «stabile». Il numero dei computer attaccati, 200mila nel mondo, non è salito. Tuttavia, avverte Microsoft, la massiccia offensiva della scorsa settimana è stata un «campanello d'allarme» riguardo alla vulnerabilità delle reti informatiche.

Che deve convincere i governi a investire più fondi nella sicurezza informatica e nella protezione dei dati.

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