Dopo aver forzato due porte erano entrati nella stazione di Abbiategrasso
25 Febbraio 2013 - 07:58Li hanno imprigionati, seppur involontariamente, parcheggiando la loro vettura sulla grata che i tre avevano utilizzato per entrare e attraverso la quale se ne sarebbero poi fuggiti via. È così che l'altra notte due vigilantes - portati poi all'ospedale dove sono stati dimessi con 5 giorni di prognosi per contusioni di vario genere - sono riusciti a bloccare tre giovani writer inglesi che avevano appena imbrattato i vagoni della metropolitana alla fermata «Abbiategrasso», sulla linea verde, la due. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri, avvertiti appunto dalle guardie giurate, che hanno arrestato i ragazzi con l'accusa di danneggiamento, violenza e resistenza.
In manette due fratelli, un 18enne e un ventenne, originari di Oldham e un amico diciassettenne di Manchester.
Secondo la ricostruzione dei militari, intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica, dopo essere entrati nella stazione della metropolitana scardinando una grata a livello della strada e una porta dell'impianto di areazione, i writer hanno raggiunto il binario dov'era parcheggiato un treno del metrò. Armati di bombolette, i ragazzi hanno tracciato qualche scritta sui vagoni, ma l'allarme è scattato quasi subito quindi hanno dovuto mettersi in fuga. Immediatamente sono arrivati i vigilantes che hanno bloccato i ragazzi che tentavano, sferrando calci e pugni, di fuggire.
Erano stranieri anche i quattro writer bloccati dalla polizia e denunciati tre settimane fa mentre si riprendevano a vicenda con la videocamera, intenti a disegnare graffiti sul metrò a «Sesto Primo Maggio», uno dei capolinea della linea rossa, la uno. Protagonisti della vicenda sono tre svedesi di 24, 25 e 28 anni e un 30enne finlandese.
I poliziotti li avevano notati nel parcheggio della fermata. Alla vista delle pattuglie con i colori d'istituto i ragazzi si erano infilati in un'auto. E, una volta bloccati e controllati, i giovani avevano ancora con loro i guanti sporchi di vernice, diverse bombolette spray e passamontagna, il tutto utilizzato poco prima all'interno del deposito.
«Da quando il sindaco Pisapia ha aperto le porte di Palazzo Marino ai graffitari con il "bomboletta day", il segnale è stato recepito dagli imbrattatori di mezza Europa, che si riversano a frotte nelle metropolitane milanesi per imbrattarle» dichiara critico il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato
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