Cronaca locale

Aziende in crisi? L’Irap cresce E cresce la voglia di tagliarla

La crisi economica mette le imprese in difficoltà e il gettito Irap ci guadagna. Nonostante il calo di fatturato e produzione che nel 2008 ha segnato industria, artigianato, commercio, servizi e costruzioni della Lombardia, l’imposta voluta dal governo Prodi ha visto un incremento delle entrate regionali pari a 90 milioni e 590mila euro. Considerando solo la quota finita nelle casse del Pirellone (una piccola parte rispetto a quella versata allo Stato), nel 2008 si è trattato di ben 8 miliardi 583 milioni e 590mila euro, contro gli 8 miliardi e 493 milioni del 2007. Una somma non indifferente, pari al 2,63 per cento del Pil lombardo che nel 2008 è stato di 326 miliardi e 130,5 milioni di euro. Con un gettito Irap che soprattutto è in forte controtendenza rispetto all’andamento di tutti i settori dell’economia, messi in seria difficoltà dalla crisi. Basta prendere in considerazione i dati regionali sul fatturato diffusi da Unioncamere Lombardia per rendersene conto. A stare peggio è l’artigianato, che perde il 5,35% rispetto all’anno precedente. In netto calo anche il commercio al dettaglio (-3,08%) e all’ingrosso (-1,85%), oltre che l’industria (-1,45%).
Paradossale poi che l’incremento delle entrate dall’Irap si registri proprio in un anno in cui la produzione precipita, scendendo del 5,95% nell’artigianato e del 2,25% nell’industria. Non è l’unica sorpresa riservata dal confronto con i dati sulla congiuntura economica. Tra i parametri in base a cui si stabilisce l’ammontare dell’Irap c’è il numero di addetti per impresa: il gettito aumenta, mentre gli occupati nell’industria calano dell’1,73% e le ore di cassa integrazione salgono vertiginosamente (+ 23,5% per quelle autorizzate dall’Inps, + 108,43% per quelle effettuate secondo Unioncamere). A mettere in crisi le imprese lombarde anche la diminuzione degli ordini interni, scesi nel 2008 del 2,55%, e l’impennata dei prezzi delle materie prime (+9,53%). Con un tasso di utilizzo degli impianti che per l’industria è passato dal 76,63% nel primo trimestre al 69,59% nel quarto, e per l’artigianato è diminuito dal 69,5% nel primo trimestre al 63,2% nel quarto.
Il periodo di produzione assicurato dagli ordini per l’industria passa invece dai 61 giorni del primo periodo dell’anno ai 51 dell’ultimo, mentre le ore di lavoro al giorno per addetto, quasi sette nel primo trimestre, diventano 5,63 nel terzo. E a dimostrazione del fatto che la merce resta invenduta nei magazzini, le giacenze di prodotti finiti diminuiscono di poco solo nei primi tre mesi del 2008 (-0,54%), per poi registrare un incremento: 3,76% nel secondo trimestre, 2,96% nel terzo e 7,5% nel quarto. Per l’assessore regionale all’Industria, Romano La Russa, «occorre iniziare a pensare a una riduzione delle aliquote Irap soprattutto per le piccole e medie imprese. La proposta di tagliare l’imposta sulle attività produttive non può che vedermi favorevole, anche perché con il tempo porterebbe a un’emersione del sommerso e dunque il gettito resterebbe invariato o aumenterebbe».

E la ricetta di La Russa per evitare di gravare sulle casse regionali è semplice: «Basterebbe ridurre le sacche di sperpero e inefficienza, eliminando tutte le consulenze che pur non essendo inutili risultano comunque superflue».

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