Cronaca locale

Badante picchia e lega due anziani fratelli: in cella

L'ecuadoriana, smascherata dalle telecamere dopo una segnalazione, aveva già dato problemi

Badante picchia e lega due anziani fratelli: in cella

La notizia, anticipata ieri dal quotidiano Il Giorno, ha immediatamente riportato alla memoria un'altra brutta storia molto simile risalente solo a qualche giorno fa e riguardante una casa di riposo nel Pavese, a Montebello della Battaglia. Dove il direttore e un operatore socio-sanitario sono finiti in manette grazie alla polizia per aver ripetutamente picchiato gli anziani ospiti e dove le vessazioni erano venute alla luce dopo l'installazione di telecamere da parte degli investigatori.

Stavolta in cella, a Milano e grazie alla squadra mobile, c'è finita una badante ecuadoriana di 53 anni, arrestata in flagranza per maltrattamenti a due anziani fratelli - 86 anni lei e lui, un 81enne su una sedia a rotelle, entrambi non autosufficienti - che avrebbe dovuto accudire in un appartamento in zona Città Studi.

A far scattare l'inchiesta qualche settimana fa sospettando che in quell'abitazione qualcosa non andasse è stato un residente del condominio dove abitano gli anziani fratelli. L'uomo aveva sentito i due nonnini gridare e lamentarsi e lo aveva segnalato in querstura.

Grazie ad ambientali e telecamere la coppia veniva quindi tenuta d'occhio dalla polizia che non prevedeva di fare un blitz venerdì sera quando invece i tempi si sono fatti improvvisamente strettissimi e l'intervento non si è più potuto rimandare. I poliziotti si sono infatti precipitati nell'abitazione quando hanno udito una sorta di schiocco, molto somigliante a uno schiaffone, delle urla e hanno notato immediatamente dopo dai monitor immagini inequivocabili nelle quali la sudamericana veniva immortalata mentre spingeva e strattonava i due anziani, quindi li imbavagliava e li legava alle sedie.

La badante non è esattamente una povera donna provata da un destino meschino e da una professione di basso profilo in un paese che non è il suo. In particolare se si pensa che è regolare in Italia da diversi anni, ma soprattutto che ha continuato a rimediare un lavoro dignitoso e ben pagato dopo averne combinate di tutti i colori e quindi con un curriculum professionale non esattamente immacolato e che poteva dar adito a più di un sospetto da parte di chi si accingeva ad assumerla. Nel 2006, infatti, sempre nell'abitazione di un anziano che accudiva era stata accusata di furto, mentre nel 2011 era rimasta coinvolta in un litigio piuttosto movimentato (erano volati schiaffi) con il figlio di uno dei «nonni» messi nelle sue mani.

Ora la donna è in carcere con l'accusa di maltrattamenti.

Stamane il gip la interrogherà.

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