Cronaca locale

Per bagni e caffè arriva il decalogo del Comune

Tariffa unica per la tazzina di caffè o la bottiglietta d'acqua al bar, «cestino del visitatore Expo» a prezzo economico nei mercati coperti, impegno non negare il wc a chi non consuma. Il Comune riunirà introno al tavolo a settembre le associazioni di categoria (da Confcommercio a Confesercenti, Confartigianato, Epam) i Distretti urbani del commercio che rappresentano in parole semplici i luoghi caldi dello shopping e della movida fino ad Altroconsumo come rappresentante dei consumatori per chiedere a tutti di firmare un «Patto per Expo»: un «codice etico e deontologico» per evitare che vengano gonfiati i prezzi, potenziare i punti informativi informazione e fare bella figura con i 20 milioni di turisti attesi tenendo presente - come sottolinea il documento già girato dall'assessorato al Commercio ai Consigli di zona per le osservazioni - che «Expo ha un ruolo fondamentale come strumento di marketing urbano». Se Milano si presenta ospitale come si vede il prossimo anno, incasserà visite (e indotto) anche in quelli successivi. Dunque, per arrivare pronti alla meta l'operazione partirà già da novembre e si prolungherà a dicembre 2015. Le categorie devono «monitorare i prezzi« per evitare uno scalino inflazionistico durante e post grande evento». Bar e ristoranti dovranno garantire un menu bambini e uno turistico, listini in più lingue, connessione wifi gratuita. Ai turisti va data la possibilità di usare il wc anche se non consumano - lo prevede la legge, ma il Comune vuole essere certo che i 7.514 esercizi sopperiscano alla carenza di bagni pubblici - e bere l'«acqua del sindaco» (quella dell'acquedotto). Chi aderisce al patto esporrà una vetrofania. Ai 24.573 esercizi di vendita al dettaglio sparsi in città viene chiesto di garantire dei listini tradotti in più lingue, di avere personale formato anche su usi, costumi e stili di vita delle diverse popolazioni attese, di predisporre percorsi food ed eno-gastronomici. C'è anche il patto anti-serrata ad agosto: i commercianti dovranno fornire una disponibilità a tenere aperto nel periodo estivo e durante grandi eventi. Palazzo Marino chiede agli artigiani (sia del settore alimentare che dei servizi) di estendere gli orari, promuovere il made in Italy e le botteghe storiche, alle 34 strutture della grande distribuzione invece convenzioni speciali su food, servizi alla persona e parafarmaci, messaggi audio sulle iniziative Expo, corner con materiali informativi e la vendita di un «sacchetto del turista Expo» a prezzo concordato. Un mercato scoperto infine (potrebbe essere quello di viale Papiniano, il più grande) sarà «vestito» Expo: i banchi avranno tende uniformi con il logo e ci saranno punti informativi, un test che potrebbe poi essere esteso ad altri.

Il Consiglio di zona 1 ha già chiesto integrazioni al Patto, discusso e votato nell'ultima seduta di luglio. L'impegno a non gonfiare i prezzi, sostiene ad esempio il Pd Mattia Abdu, «va sottoposto anche agli albergatori, molti stanno già prenotando le stanze a tariffe doppie o triple rispetto a quelle attuali».

Il presidente di zona Fabio Arrigoni rimarca invece l'impegno a «non distribuire superalcolici a minori e persone in stato di ebbrezza e, se possibile, a tutti i clienti dalle 2 alle 7».

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