Cronaca locale

Bandiere rosse al Campo della gloria

Il rito a Musocco, ma divieto per i caduti della Repubblica sociale italiana

Fiori per i partigiani, bandiere degli antifascisti, qualche saluto romano di pochi nostalgici. Al cimitero Maggiore è andata in scena la consueta rappresentazione di una memoria divisa. La novità di quest'anno è il divieto ferreo che ha riguardato ogni manifestazione al Campo X, tanto che nei giorni scorsi sono state fatte arrotolare perfino alcune bandiere tricolori. E c'erano invece le bandiere di Pci e di Rifondazione comunista, e alcune centinaia di persone, ieri mattina, al Campo della Gloria, per portare un fiore ai partigiani lì sepolti. Una iniziativa organizzata da diverse associazioni antifasciste per «vigilare sulla eventuale presenza inaccettabile» dei reduci della Rsi e simpatizzanti di movimenti di estrema destra. Lo ha spiegato Walter Boscarello, organizzatore dell'iniziativa «porta un fiore al partigiano», rivendicando «il fatto che siamo riusciti a vietare l'esposizione di fasci e simbologia fascista è già un primo risultato». «Noi - ha detto - riteniamo che il 25 aprile queste persone non debbano nemmeno farsi vedere. Noi siamo dalla parte giusta, loro sono i fuorilegge». Al termine del presidio organizzato antifascista un gruppo di partecipanti si è staccato e si è diretto al Campo X per «vigilare» sul rispetto del divieto. Ci sono stati brevi momenti di tensione quando alcuni di loro sono stati verbalmente apostrofati da simpatizzanti di estrema destra.

Qualcuno ha abbozzato un saluto romano rivendicando con orgoglio di essere fascista e sono volate vicendevoli minacce, ma le forze dell'ordine sono intervenute subito a dividere i due gruppi.

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