Cronaca locale

Baseball, derby numero cento e nostalgia della gloria che fu

Milano United e Bollate festeggiano 45 anni di sfide sul diamante Negli anni '70 valeva lo scudetto, oggi le squadre sono fra i cadetti

Il derby del baseball fa cento. Milano-Bollate, una sfida cominciata 45 anni fa sul prato della Forza e Coraggio, un campo da calcio, perché allora c'erano quattro squadre di Milano in serie A e il Kennedy era occupato da una partita dell'Inter. Già, a quei tempi c'era persino una squadra nerazzurra nel baseball. Due derby giocati nel weekend del 20 e 21 giugno 1970, due vittorie della grande Europhon di Gigi Cameroni, avviata alla doppietta scudetto-coppa Campioni, contro i bollatesi neopromossi in serie A, poi tutti a casa a seguire in tv la finale del mondiale di calcio messicano Italia-Brasile.

Domenica, 45 anni e 100 derby dopo, la stracittadina è diventata United-Bollate, perché il glorioso Milano '46 è diventato United e si gioca sul campo di Senago perché al Kennedy il «diamante» milanese è in decadenza e aspetta un rilancio promesso dal Comune ma non ancora arrivato. Così la festa del baseball milanese si deve celebrare nel piccolo campo sulle rive del Villoresi, nel Parco delle Groane.

Milano United e Bollate hanno fatto le cose in grande. Prima della sfida, alle 15, sfileranno sul diamante moltissimi degli ex che hanno scritto la storia di questa sfida. Un derby che nei primi anni '70 valeva addirittura lo scudetto, negli anni '80 l'ingresso nei playoff, poi la salvezza, infine il primato in serie A2 dove ormai le due squadre sono scese da tempo. Eppure la competizione ha vissuto grandi momenti e grandi personaggi. Come Gigi Cameroni, un'icona del baseball italiano, che ha allenato entrambe le squadre, con simpatie e antipatie di un pubblico un tempo numeroso. Nel '71 arrivò persino ad assediare gli arbitri negli spogliatoi, poi liberati dalla polizia. Derby spesso caldissimi, come quello del '79 quando era in ballo la salvezza e la partita finì in una maxirissa. Ma anche derby all'ultimo respiro come quello dell'86 che valeva l'accesso ai playoff: le due squadre milanesi erano appaiate in classifica dopo 47 giornate di campionato e per risolvere il derby-spareggio furono necessarie anche quattro riprese supplementari prima di decretare la vittoria del Milano.

Il derby è una lunga storia di intrecci di doppi ex, da Pierino Allara, che ne ha giocati la metà, a Giuseppe Silva, detto Teddy, nato e cresciuto a Bollate ma protagonista dei grandi trionfi europei con la maglia del Milano. O Roberto Gandini, uno dei più grandi battitori italiani di ogni tempo, stella della grande Europhon anni '60 che ha chiuso la carriera sulla sponda bollatese. Sfida di padri contro figli: Carlo allenatore del Bollate negli anni '80 e Marco ricevitore del Milano, come oggi Andrea Cristiano seconda base del Bollate contro Gaetano vice allenatore dello United. O addirittura sfida fratricida come quella di Alessandro Selmi, attuale presidente del Milano, che da giocatore nei primi anni Duemila sfidò il fratello Lorenzo ricevitore del Bollate. E c'è persino chi, come Sergio Radice, questa sfida l'ha vissuta da giocatore, da allenatore e alla fine persino da arbitro. Tutte curiosità riassunte in un volumetto («Centoderby») in vendita apposta per l''occasione.

Un derby fatto in casa, ma con tanti grandi stranieri. Come Jim Morrison, 12 anni in Major league e 4 fuoricampo in tre derby contro Bollate ai tempi della Polisportiva Mediolanum, ultima fiammata di grande baseball a Milano. Ma anche David Phares, giocatore a Bollate, poi allenatore-giocatore a Milano, conteso a lungo tra le due squadre. Uno dei 29 ad aver giocato il derby con entrambe le maglie. E se una volta finì in rissa, molto spesso è finito a bicchierate con pane e salame.

Nelle stanze di Giovanni Farina, storico burbero e geloso custode del campo e tifoso numero uno del Bollate, forse l'unico che di questi cento derby non ne ha perso nemmeno uno.

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