Cronaca locale

Basket, pallavolo e atletica: così lo sport fugge da Milano

L'Armani abbandona il progetto Palalido e sceglie Assago Il volley finisce a Castellanza. Degrado di Arena e Kennedy

Antonio Ruzzo

Addio Palalido. E si sapeva. Ma ora addio del tutto nel senso che l'Armani, la pallacanestro Olimpia, che dalle parti di piazza Stuparich ha scritto la storia della grande pallacanestro italiana e non solo italiana, trasloca armi e bagagli e se ne va. Non solo se ne va a giocare al Forum dove ha sempre giocato negli ultimi anni (con qualche eccezione a Desio per la concomitanza di concerti o eventi) perché il nuovo Palalido da 5mila posti, a una squadra a cui mediamente ne servono ottomila, sta troppo stretto. Ma trasloca anche con sede e marketing. La nuova casa dell'Armani sarà al Forum e chi una volta per andare a vedere l'Olimpia prendeva metro e bus per piazzale Lotto se ne dovrà fare una ragione. Ora rimane da chiedersi che fine farà questo tormentato progetto del Palalido. Annunciato, avviato, interrotto, ripreso e ora ancora incerto su quella che potrebbe essere la fine dei lavori. Rimane da chiedersi cosa ne sarà di quello che si sarebbe dovuto chiamare PalaAj, che non si chiamerà più così e che costringerà il Comune a perdere diverse centinaia di migliaia di euro d'affitto che il contratto con l'Olimpia garantiva. Il basket milanese quindi dice addio a un luogo «sacro» per la palla a spicchi e raggruppa ad Assago tutte le sue attività. L'Olimpia trasferisce la sede, trasferisce il negozio ufficiale della squadra ma soprattutto abbandona anche la storica palestra del Lido che aveva tenuto come campo di allenamento per trasferirsi in una struttura del Forum. Si giocherà quindi sempre nel campo di Assago anche tutta l'Eurolega.

Ma non solo il basket aspettava con ansia una data di scadenza dei lavori del nuovo palazzetto. Stesso problema infatti riguarda la Powervolley Milano, la squadra maschile, che milita in Serie A e che lo scorso campionato ha disputato le sue gare al PalaBorsani di Castellanza, cosa che accadrà anche quest'anno. In attesa, come recita il sito della formazione milanese, che sia pronto il Palaldido «che è la nostra casa». Quando non si sa...

Le strutture sono quelle che sono e lo sport che conta quindi sceglie soluzioni alternative e migliori. Basket, volley ma non solo perché da Milano, dal campo Kennedy che cade a pezzi, negli anni scorsi ha dovuto andarsene anche il Baseball che gioca il campionato di serie A a Senago e dall'Arena, tempio storico dello sport milanese, è fuggita anche la grande atletica. Dopo tanti tormenti è l'anello dell'Arena questa volta ad alzare bandiera bianca. L'Arena Civica, oggi casa dell'Atletica Riccardi e dal 2002 intitolata al giornalista sportivo Gianni Brera. Una pista magica dove sono stati realizzati ben 12 primati mondiali. Dove nel 1969 con il tempo di 4'12''4 Paola Pigni migliorò il record del mondo sui 1.500, dove il 16 e il 17 giugno del 1972, Pietro Mennea eguagliò rispettivamente il record europeo dei 100 metri in 10 netti e quello dei 200 in 20. Dove un anno dopo Marcello Fiasconaro negli 800 firmò il record del mondo negli 800. Dove nel 1980 il polacco Wladislaw Kozakiewicz superò nel salto con l'asta la misura di 5,72 metri. E dove il 3 luglio dello stesso anno un grande atleta nero americano, l'ingegnere elettronico Edwin Moses corse i 400 metri ad ostacoli in 4713. Insomma storia. L'Arena in questi anni è stata teatro di grandi manifestazioni come la finale del Grand Prix, la Finale di Coppa Europa dei Campionati Italiani Assoluti e del meeting internazionale Notturna di Milano. Il 24 e il 25 settembre avrebbe dovuto ospitare la finale dei Campionati di società assoluti che vedono in lizza anche l'Atletica Riccardi e Bracco Atletica, campioni in carica. Che però non ci saranno e si disputeranno nel centro sportivo Gaetano Scirea di Cinisello Balsamo, impianto di ottimo livello e facilmente raggiungibile dalla città, perché la pista milanese è praticamente inagibile e metterebbe a rischio l'integrità fisica degli atleti.

«Una decisione dolorosa - spiega la Fidal Lombardia sul suo sito - ma necessaria perché la pista non è nelle condizioni di ospitare una finale scudetto».

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