Cronaca locale

La Bella addormentata di Matthew Bourne

Il coreografo inglese mette in scena il balletto gotico «Sleeping Beauty»

Marta Calcagno Baldini

«Questo balletto mi terrorizzava: è un'opera meravigliosa musicalmente, ma la storia non mi piaceva» dice Matthew Bourne, il rinomato coreografo e regista inglese, classe 1960, creatore della compagnia di danza New Adventures, una delle più richieste in Gran Bretagna (www.new-adventures.net). Un'idea spiazzante, o quanto meno insolita anche perché riferita a «La Bella Addormentata», fiaba secentesca di Charles Perrault che nel 1890 fu consacrata ad una lunga eredità dalla musica di Pëtr Il'i Cajkovskij e le coreografie di Marius Petipa, fama confermata poi anche dal film d'animazione che la Walt Disney ne ricavò nel 1959. Eppure, nonostante le titubanze di Bourne, dal 5 all'8 maggio prossimi la sua la «Sleeping Beauty» sarà a Milano al Teatro degli Arcimboldi: «Gli aspetti che non mi convincevano erano che il principe compare molto tardi nello svolgimento della vicenda spiega il coreografo regista-, e poi che secondo me la lotta tra il bene e il male non è ben sviluppata». Fastidi superati, però, anche per concludere la trilogia su Cajkovskij che Bourne aveva cominciato nel 1992 con «Nutcracker» («Lo Schiaccianoci») e continuato nel 1995 con «Swan Lake» («Il Lago dei Cigni»). Ora quindi è la volta di «Sleeping Beauty», «opera che però ho elaborato per come io la intendo, e le mie idee arrivano tutte dalla musica». Anzitutto Aurora, la Bella Addormentata, s'innamorerà non di un principe, ma di Leo, il giovane giardiniere del palazzo, e poi la «Sleeping Beauty» di Bourne sarà un vero e proprio excursus nella storia della danza: «Ho fatto una ricerca sulla rappresentazione di questa fiaba nei secoli». Si parte nel 1890, dal balletto di Petipa e Cajkovskij, con fate e vampiri che nutrono un ricco immaginario gotico, e si arriva alla fine del Novecento: «Mi chiedevo: come potrà l'innamorato ritrovare la sua Aurora se questa dormirà 100 anni? Ho trasformato Leo in un vampiro, l'ho fatto vivere in eterno». Per questa creazione, Matthew Bourne si avvale dei suoi fidati collaboratori: i pluripremiati Lez Brotherston per le scene e i costumi, Paule Constable per il design luci e Paul Groothuis per il sound design. La musica non sarà suonata dal vivo, anche se «è stata scritta apposta per noi dice il regista-, è più vicina all'originale di Cajkovskij».

Ashley Shaw sarà nel ruolo di Aurora, ballerina che Bourne aveva già arruolato per «Swan Lake».

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