Cronaca locale

«Bene un'intesa anti-Renzi ma non facciamo alchimie»

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, le Comunali, soprattutto di Milano, saranno cruciali per il destino del governo?

«È normale, il governo di Matteo Renzi è stato suffragato da un'elezione che non c'entrava niente, e mi riferisco alle Europee. È chiaro che se per la terza volta i cittadini dovessero dirgli, col voto, “sei pessimo”, non potrebbe più fare finta di niente».

Se perdesse i Comuni Renzi si dovrebbe dimettere da premier?

«Secondo me avrebbe dovuto dimettersi dopo le Regionali, figuriamoci. Non sarei io a dirlo ma i cittadini. Poi io penso che dipenda da noi, possiamo giocarcela nella maggior parte delle città, serve una proposta concreta, basata sui contenuti più che sulle alchimie di palazzo».

Nel centrodestra c'è un clima di unità, a giudicare dall'apertura di Matteo Salvini. È positivo?

«Tutto ciò che può dare compattezza e aiutarci a mandare a casa questo governo incapace e servo dei poteri forti ovviamente lo giudico positivamente, anche perché spesso ho visto egoismi di partito. Invece quello è il mio primo obiettivo. Però credo anche che le scelte non si possano fare nel chiuso di un palazzo, e per questo abbiamo posto il tema delle primarie, che non deve essere un tabù».

Ma se ci fosse un accordo politico?

«Se c'è un nome autorevole per tutti e spendibile, e a Milano penso a Paolo Del Debbio, nessun problema. Altrimenti credo che le primarie abbiano dimostrato di poter garantire scelte competitive, anche se non sempre felici nel governo delle città, ma questo a sinistra. In quel caso avremmo un nostro autorevole esponente, ne parleremo a settembre alla nostra festa di Atreju».

In quel caso si prepara Riccardo De Corato?

«De Corato è un'icona per noi a Milano, ha un'esperienza incredibile, ma abbiamo tanti nomi, non posso certo essere io da sola a deciderlo ora. Comunque noi a Milano ci saremo, con una lista aperta alla destra diffusa e per un terzo alla società civile»

Il caso Ncd come lo vede?

«Governano con Renzi a Roma e col centrodestra in Lombardia. Sarà inevitabile una resa dei conti. Con chi sceglierà il centrodestra siamo pronti a dialogare».

I vostri temi?

«La sicurezza, le città in mano alla cosiddetta rivoluzione arancione sono allo sbando, nel degrado totale. Poi, ho visto i bivacchi alla Stazione centrale, sicuramente il no all'immigrazione incontrollata. I temi sociali, e penso alla visita nei quartieri delle case popolari.

E le tasse, tema principale per la crescita del Paese».

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