Cronaca locale

Biglietti gratis per lo stadio, sì ai pompieri E i politici milanesi blindano il privilegio

I 380 ticket a consiglieri e assessori. Alle onlus gli ingressi di chi rinuncia

La partita della domenica (o del mercoledì) allo stadio per alcuni è un rito sacro. Come i grandi concerti estivi al Meazza. Sono i politici milanesi che scrivono e riscrivono il regolamento dei biglietti per San Siro rimanendo aggrappati ai vezzi della casta. Di destra e di sinistra, di giunta in giunta, compatti come un sol uomo non intendono rinunciare al privilegio che lo scranno dà loro. La convenzione con Milan e Inter, che gestiscono lo stadio del Meazza (di proprietà di Palazzo Marino) prevede infatti che 380 biglietti vengano regalati al Comune. Due a testa per ogni consigliere e assessore che ne faccia richiesta. Due al sindaco, otto al gabinetto del sindaco, due alla presidenza del consiglio, due ai presidenti di municipio. Quando poi viene pubblicata la lista degli aficionados a partite e concerti la risposta laconica è: «io li regalo ai volontari delle associazioni». Magari è davvero così...un bel tesoretto, non c'è che dire, che come qualcuno ha ammesso apertamente vale un quarto di campagna elettorale.

Il riassunto delle puntate precedenti: esattamente una settimana fa il presidente del consiglio Lamberto Bertolè ha proposto una nuova versione del regolamento ai capigruppo, stralciando dalla lista dei beneficiari vigili del fuoco e agenti penitenziari. Che ieri sono «rientrati dalla finestra»: ok ai tagliandi se vanno ai dipendenti e non ai dirigenti. «Vigili del fuoco e agenti penitenziari stanno già applicando il principio della rotazione» spiega Bertolé.

Rinunciano regolarmente ai tagliandi lo steso presidente Bertolé, tre consiglieri Pd, il gruppo dei 5 stelle, il sindaco, che sarebbe anche favorevole allo stop degli omaggi ai politici «solo se si potessero monetizzare i ticket che vengono assegnati, riscrivendo la convenzione con Milan e Inter». Questione che spetta alla giunta. C'era poi chi come l'ex consigliere di Luca Gibillini di Sel (amministrazione Pisapia) e il radicale Marco Cappato li sorteggiavano tra i milanesi interessati.

«Noi abbiamo lasciato libertà a i consiglieri - spiega Bertolè - chi vuole li richiede e chi non vuole rinuncia. Ognuno si assume le sue responsabilità». I biglietti che non vengono ritirati vanno ad associazioni che si occupano di minori e adulti in difficoltà. Per quanto riguarda la possibilità di venderli «bisognerebbe riscrivere la convenzione - conferma il presidente del parlamentino - ma è una competenza della giunta. Questi biglietti comunque non sono un costo per il comune». «Ho chiesto di calendarizzare la mozione M5S - spiega la capogruppo Patrizia Bedori - con la quale vorremmo eliminare i biglietti di presidenza, di consiglieri e assessori, presidenti di municipio e dirigenti, ridistribuendoli a rotazione ad associazioni ed enti meritevoli, centri diurni disabili, centri socio- ricreativi e scuole, ma ho ricevuto risposta negativa».

MBr

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