Cronaca locale

Bimbo con malattia rara. Salvato al Policlinico

Scoperta grave malformazione ano-rettale Operato a un giorno di vita, è già a casa

Bimbo con malattia rara. Salvato al Policlinico

Una malformazione rara che colpisce un bimbo ogni 4mila. Ma la «fortuna», se così si può dire, di Alessandro è stata di nascere al Policlinico. Non solo, infatti, si tratta di una malformazione che non può essere diagnosticata in gravidanza e che quindi si scopre solo alla nascita, ma il Policlinico è un'eccellenza a livello europeo nel campo delle malformazioni urogenitali rare e complesse.

Alessandro è nato con parti dell'intestino fuse insieme a parti delle vie urinarie, patologia per la quale il dottor Ernesto Leva ha messo a punto una particolare tecnica chirurgica che permette di ricostruire gli organi con un solo intervento, in grado di ridare a questi bimbi una qualità di una vita pressoché normale. Comunemente, infatti, sono necessari tre lunghi e laboriosi interventi ricostruttivi. Il professor Leva li ha concentrati in un unico intervento, con un impatto decisamente minore sul paziente. «Si tratta di un intervento delicatissimo - racconta Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica - ideato proprio da noi e che ad oggi può essere eseguito solo nel nostro Ospedale, per le competenze necessarie».

Nato nella notte del 13 agosto, il 15 viene operato per 6 ore da dieci persone, da due giorni è a casa. «Era Ferragosto - racconta Leva - ma al Policlinico non esistono giorni diversi dagli altri: siamo sempre al servizio dei bambini». La patologia di Alessandro è tecnicamente definita «malformazione ano-rettale», malattia rara per cui il Policlinico è Centro di riferimento nazionale, dove viene gestita una delle più alte casistiche a livello mondiale. Patologia non ereditaria, ad oggi non se ne conoscono completamente le cause. L' intervento unico al mondo, ideato in Policlinico, «è in grado di ricostruire l'anatomia della zona separando la via intestinale e la via urinaria, ripristinandone le funzionalità. È una tecnica - spiega Leva - che ha bisogno di un grande affiatamento tra chirurghi e anestesisti, oltre alla preparazione del paziente prima dell'intervento da parte dei neonatologi. In più, data la rarità della malformazione e la complessità dell'operazione, è possibile realizzarla solo con un team di grande esperienza che comprende chirurghi pediatrici, neonatologi, anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato».

Le malformazioni ano-rettali sono malattie rare che colpiscono in media un nuovo nato ogni 4mila. In Policlinico vengono operati circa 15 nuovi casi l'anno che provengono da tutta Italia, ma sono tante le consulenze richieste dall'estero: l'Ospedale è parte della Rete Europea di diagnosi e cura per le condizioni urogenitali rare e complesse, e rappresenta un punto di riferimento scientifico ai massimi livelli europei. Ad oggi è stato possibile intervenire su oltre 300 bambini (sono già una decina quelli operati con la nuova tecnica), mentre sono circa 500 i piccoli seguiti costantemente dagli ambulatori dedicati.

Qui, dopo l'operazione i bimbi possono essere seguiti fino all'età adulta per garantire loro la piena continenza e una vita normale.

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