Cronaca locale

Bivacchi e degrado Intorno alla stazione controlli rafforzati

Sempre più emergenza profughi: dopo l'aggressione ai militari, le forze dell'ordine intensificano le pattuglie e la piazza è blindata

Bivacchi e degrado Intorno alla stazione controlli rafforzati

«Pattuglioni» e «coordinati» - come vengono chiamati nel gergo delle forze dell'ordine le pattuglie di decine di uomini chiamati a svolgere un servizio mirato in una determinata zona - si susseguiranno all'interno e intorno alla stazione Centrale. Tutto questo per rafforzare i controlli dopo l'episodio di venerdì di cui è stato protagonista Mamadou Kante, senegalese 27enne. L'africano dopo aver litigato e ferito un militare in pattugliamento ai giardinetti di piazza Duca d'Aosta e avergli toccato il calcio del fucile, ha malmenato anche un carabiniere durante l'arresto, creando il caos nella piazza. Dove in molti stranieri lo hanno difeso, lanciando persino una bottiglia contro un' autoradio.

Ne conoscono la tracotanza, sopportano a malapena i suoi improvvisi picchi d'allegria accompagnati da scoppi di risate quasi isteriche, immediatamente seguite da scatti rancorosi. Il tutto privo di una ragione qualsiasi, senza motivi oggettivi, un perché. «Matto capisci?» bisbiglia serioso, quasi con ostentato rispetto, picchiando in maniera eloquente il dito contro la tempia, Daaud, 23enne del Gambia, occhioni neri profondi come l'abisso e una maglietta con l'enorme scritta rossa «Freedom» (libertà). Tra i ragazzi dei giardinetti di piazza Duca d'Aosta, tra coloro che s'incontrano ogni giorno sotto la mela di Michelangelo Pistoletto di fronte alla stazione Centrale, infatti tutti conoscono Mamadou «Mamou» Kante, senegalese di Sant Louis, 27 anni compiuti il 14 aprile, qualche segnalazione per stupefacenti, con un permesso di soggiorno rilasciatogli per «motivi umanitari» il 10 gennaio di quest'anno e valido fino al 9 gennaio 2019. È lui il «marcantonio» che venerdì pomeriggio, dopo aver litigato stupidamente con un giovane militare in pattugliamento ai giardinetti di piazza Duca d'Aosta e dopo avergli toccato il calcio del fucile, si è rifiutato di mostrargli i documenti. Costringendo il giovane ragazzo napoletano in divisa a chiamare i carabinieri. Che Kante ha cercato di picchiare - spedendo infine il militare e un carabiniere all'ospedale, seppur con nulla di grave -, costringendo le forze dell'ordine a bloccarlo con le maniere forti. Esattamente com'è accaduto ieri mattina in tribunale durante la Direttissima.

A tal proposito, il Comandante Provinciale, il colonnello Canio Giuseppe La Gala, ha dichiarato il proprio apprezzamento ai suoi carabinieri che hanno ricondotto «rapidamente alla normalità una situazione che, date le circostanze di luogo, sarebbe potuta sfuggire al controllo». L'atmosfera ieri in piazza Duca d'Aosta era la stessa. Stranieri che bivaccavano ai giardinetti, com'era solito fare il nostro Mamou, ce n'erano parecchi. E adesso? Al comando provinciale dell'Arma tutti glissano su un episodio che considerano, probabilmente a ragione, non particolarmente importante, ci sarà un rafforzamento dei controlli in stazione Centrale. Quindi aspettiamoci «pattuglioni» e «coordinati» - come vengono chiamati nel gergo delle forze dell'ordine le pattuglie di decine di uomini chiamati a svolgere un servizio di gruppo mirato in una determinata zona - si susseguiranno all'interno e intorno alla stazione Centrale.

«L'apporto dei militari a Milano in materia di sicurezza è importantissimo, fondamentale e per questo non smetteremo mai di ringraziarli per quanto si prodigano per la comunità. Tuttavia in casi come questo il loro approccio è, per chiare ragioni di formazione, molto differente da quello di carabinieri e polizia» spiega un esperto operatore delle forze dell'ordine. Che aggiunge: «Episodi come quello di venerdì, con il medesimo, banale esordio, accadono a decine ogni giorno, ma vengono immediatamente sedati e risolti grazie al nostro intervento. Non si arriva mai, salvo casi eccezionali imprevisti, a far degenerare eventi di piccola portata.

Anche perché il caos della Centrale non potrebbe, com'è accaduto appunto venerdì durante l'arresto del senegalese, che far lievitare in maniera negativa anche fatti banali come quello di cui parliamo».

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