Cronaca locale

Bracco avverte: «L’immigrazione è una necessità per le imprese»

Bracco avverte: «L’immigrazione è una necessità per le imprese»

Riaprire la discussione sull’immigrazione. A chiederlo è Diana Bracco, presidente di Assolombarda, l’associazione delle imprese industriali dell’area milanese. Il tema dell’immigrazione «per Milano è cruciale» e «dobbiamo fare un dibattito aperto su questo tema», ha detto la Bracco come presidente della fondazione Sodalitas partecipando ieri alla presentazione della carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, promossa dalla fondazione.
«Per noi imprenditori - ha detto la Bracco - impegnarsi per l’integrazione non è solo un imperativo etico imprescindibile, ma anche una via privilegiata per prepararci ad affrontare al meglio le sfide che presto i mercati torneranno a porci».
«Un primo riferimento obbligato, a questo proposito - secondo la Bracco - è al fenomeno dell’immigrazione. La presenza di lavoratori extracomunitari - ha detto - è una necessità per il nostro Paese per ragioni demografiche e perché tante mansioni sono ormai rifiutate dagli italiani. E se i migranti aiutano lo sviluppo della nostra economia, è indispensabile avere politiche e azioni per il loro inserimento nel tessuto sociale e lavorativo».
La Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro presentata ieri in Assolombarda nasce con l’impegno preso da alcune aziende italiane di realizzare un ambiente di lavoro che assicuri a tutti pari opportunità e il riconoscimento di potenziale e competenze individuali. La carta è una «dichiarazione di intenti» che fornisce un quadro di riferimento per guidare le imprese aderenti con una serie di impegni programmatici basati su principi ed elementi chiave per efficaci programmi di cambiamento concreto.
Il documento è promosso dalla fondazione Sodalitas, dall’associazione delle imprese familiari Aiaf, da quella delle imprenditrici donne dirigenti d’azienda (l’Aidda), da Impronta etica, dall’Ucid, Unione cristiana imprenditori dirigenti, insieme all’ufficio nazionale consigliera di parità con l’adesione dei due ministeri, il Welfare e le Pari opportunità. «Nel nostro Paese - ha osservato la Bracco - in questa direzione dobbiamo fare ancora tanta strada». Hanno già aderito sedici aziende italiane, tra cui Abb, Bpm, Bracco, Nestlè Italia, Ibm Italia, Pirelli e l’Oreal.


In Italia i tre diritti fondamentali del lavoro, quelli alla salute, all’acquisizione di competenze e a un’equa remunerazione «non sono così effettivi come dovrebbero essere», ha detto in un videomessaggio il ministro del Welfare .

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