Cronaca locale

Brera, riaperto l'Arboreto dell'Orto botanico

Passeggiare tra piante e fiori di spettacolare bellezza, ascoltare la terra, innamorarsi follemente della natura e trovare un po' di refrigerio dalle calde giornate estive. Con benefici fisici e mentali.

Sotto la Madonnina sarà un piacere visitare, particolarmente in questi giorni, l'Orto Botanico di Brera, patrimonio della città dal 1774, dopo lo scioglimento dell'Ordine dei Gesuiti, considerato a tutti gli effetti un bene storico come testimonianza del modello culturale in vigore nella seconda metà del 700. Circa 150mila persone ogni anno lo visitano, ma molti ancora non lo conoscono, perché è pressoché nascosto tra gli eleganti palazzi di Brera. Qui il passaggio obbligatorio è quello all'Arboreto - l'area che ospita le grandi alberature, pari a un terzo dei suoi 5.000 metri quadrati di superficie - da poco restituito alla città e al pubblico (ha riaperto mercoledì) in seguito ai i lavori di riqualificazione che l'hanno arricchito di una nuova zona educativa e della «Vasca dei Pensieri». Si tratta di una panca ellittica aperta, in legni riciclati su base in pietra naturale dell'Orto, a cui fanno da cornice un maggiociondolo e un osmanto. Un luogo pensato per la sosta di chi desidera un momento di svago o di tranquillità, ma anche adatto alla socializzazione e ad accogliere una classe di bambini in visita..

Non dimentichiamo poi l'Orto Botanico Città Studi, strutturato in diversi percorsi didattici e scientifici, con piante spontanee e coltivate, ruscelli e corsi d'acqua e tre serre all'avanguardia. Offre ai visitatori la possibilità di immergersi in differenti ambienti che caratterizzano la Lombardia viaggiando dal bosco di pianura fino alla brughiera. Ci sono anche diverse collezioni tematiche dedicate al resto del mondo, come le «piante succulente», così chiamate perché si sono abituate a immagazzinare liquidi, vivendo in ambienti aridi.

RC

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