Cronaca locale

Il business del non profit, bilanci da 25 milioni l'anno

Il business del non profit, bilanci da 25 milioni l'anno

Per essere un'«associazione di volontariato», muoveva cifre colossali. Denaro pubblico, che veniva gestito attraverso la società cooperativa a responsabilità limitata «Sal» (Soccorso assistenza lombardia), nata il 21 ottobre del 2011 per creare un organismo con una veste giuridica compatibile con l'enorme volume d'affari gestiti da Anpas Lombardia.
Il dettaglio emerge dalle carte dell'inchiesta dei finanzieri del Comando provinciale di Milano. Nel decreto di sequestro firmato dal gip Maria Grazia Domanico vegono riportate le dichiarazioni di Maurizio Ampollini, presidente di Anpas Lombardia. «Costituiamo Sal, per evitare di snaturare, qui sì, la realtà di volontariato di Anpas Lombardia. Io l'ho detto anche nel corso dell'ultima assemblea, a fronte di un bilancio che ormai era arrivato a 25milioni di euro, che per il 90% se non di più era una partita di giro sulla gestione delle convenzioni, l'operazione Sal è stata fatta proprio per far sì che questa parte più tecnica venisse devoluta a un organo forse anche più idoneo \, una struttura che liberasse (le associazioni consociate in Anpas, ndr) da quelle incombenze, appunto, che poi mettevano a rischio la sua natura di organizzazione di volontariato». Ecco la cifra che spaventa: 25milioni di euro in rimborsi messi a bilancio in un anno da un'associazione di volontariato che per statuto non dovrebbe avere fini di lucro «neppure indiretto», mentre secondo il giudice avrebbe «svolto un'attività squisitamente imprenditoriale».
Nel corso dell'assemblea di Anpas del 22 ottobre 2011, prende la parola Ampollini. La registrazione è contenuta in un nastro acquisisto dalla Gdf il 6 febbraio scorso. «Alla fine se i soggetti costitutivi di Anpas e di Sal sono gli stessi, al di là del fatto che cambino le facce... Siamo sempre noi, eh! Alla fine siamo sempre noi! E così come siamo stati in grado di gestirci le convenzioni 118 in questi ultimi dieci anni, siamo in grado di farlo come cooperativa sociale». E allora, perché costituire la «Sal»? È sempre Ampollini a spiegarlo. «Possiamo dire, cambiamo il cappello... Sal è uno strumento che può permetterci di partecipare a maxi appalti. Proprio perchè è una cooperativa sociale che mantiene la titolarità come Onlus e quindi con una serie di agevolazioni fiscali». E che Anpas svolgesse un'attività borderline, è il sospetto di molti. E sembra chiaro anche al direttore Ezio Mori, che nel corso della stessa assemblea interviene dicendo che «da sempre sappiamo che questo introito per Anpas Lombardia è sul filo del crinale per un'associazione di volontariato. Trasferendolo a una cooperativa, le operazioni la cooperativa le può fare senza alcun problema giuridico-amministrativo-fiscale». Insomma, «togliamo la nuvoletta dal presidente di Anpas Lombardia». A quanto pare, la «nuvoletta» è ancora lì.

E annuncia temporali.

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