Cronaca locale

C'è l'ultimatum del prefetto ai sindaci

Lamorgese: «Se non si assumono le loro responsabilità saremo noi a farlo»

Sull'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo la prefettura non molla. Il prefetto Luciana Lamorgese continua il pressing sui sindaci e avverte: «Se non si assumono la loro responsabilità lo farà il prefetto». Della vicenda si è molto parlato una settimana fa, quando una parte dei sindaci ha firmato il patto per l'accoglienza diffusa dei migranti. Gli altri, per lo più sindaci eletti con il centrodestra, hanno manifestato dubbi e perplessità, che nel caso dei leghisti sono sfociate addirittura in un presidio di protesta.

Adesso la prefettura torna sul patto, con qualcosa che assomiglia a un ultimatum. «Spero che i Comuni che non hanno dato la loro disponibilità rivedano la loro posizione - ha detto ieri Lamorgese - altrimenti qualcuno questa responsabilità dovrà prendersela». Lamorgese ha parlato dell'accordo nel corso di un incontro di Anci Lombardia su «accoglienza diffusa e modello Sprar», e ha poi ricordato che per il momento in Comuni «sicuri, che già hanno aderito sono 80» e che «chi vorrà potrà firmare comunque in un secondo momento». «Si tratta di assumersi una responsabilità - ha poi ribadito - se il sindaco ritiene di non assumersela, se l'assumerà il prefetto». Ieri era in programma una riunione operativa sul Patto siglato perché, ha detto, «alla firma devono seguire i fatti». Dall'evento è sorta una polemica per le dichiarazioni del presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza Roberto Scanagatti: «Ormai non viviamo più nelle città murate - ha detto Scanagatti - dove è possibile chiudere il portone. Credo che già oggi questi stessi sindaci si trovino ad affrontare problemi legati all'accoglienza che lo vogliano o meno». A Scanagatti, e al prefetto, risponde la Lega, col segretario regionale Paolo Grimoldi, deputato che guida il fronte del Carroccio su questo caso: «A decidere di imporre ai Comuni l'accoglienza di immigrati richiedenti asilo contro il volere del sindaco eletto dai cittadini e pertanto rappresentante dei cittadini» - attacca Grimoldi - «non possono essere i Prefetti, semplici funzionari statali non eletti dai cittadini che rispondono ad un ministro degli Interni espressione di un Governo, quello attuale, non legittimato dal voto popolare». Grimoldi ha poi definito «insensate e inaccettabili» le parole di Scanagatti: «Gravissimo- ha detto - che il teorico rappresentante dei sindaci lombardi affermi che il Prefetto può scavalcarli e decidere per loro». La Lega chiede le dimissioni di Scanagatti. E il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, monzese, attacca: «Scanagatti sostiene che dobbiamo accogliere gli immigrati perché non viviamo più in città murate? Peccato che proprio grazie ai clandestini che la Sinistra vuole accogliere a tutti i costi siano i cittadini a doversi murare in casa, se vogliono stare al sicuro.

Come succede a Monza».

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