Cronaca locale

C'è un virtuoso da record per l'ouverture di Piano City

Gonzales, noto per aver fatto il recital più lungo della storia, stasera apre la «tre giorni» alla Gam

Luca Pavanel

Quando si dice Gonzales, si dice «maratona». Pianistica, in questo caso: di quelle che sopravvivere insomma, sia il virtuoso sia il pubblico ce la fanno sì, ma per il rotto della cuffia.

Il Maestro Chilly - questo è il suo nome - è uno di quei canadesi tosti e geniali: come solista è entrato nei guinness dei primati per il concerto più lungo della storia musicale (27 ore, 3 minuti e 44 secondi), senza contare i fronti artistici su cui si muove: con la sua tastiera va dalla musica al rap, passando per l'elettronica. Un «figlio» del nostro tempo, giusto che l'organizzazione di «Piano City Milano 2017» - rassegna arrivata alla sue sesta candelina - lo abbia scelto per tagliare il nastro stasera dalla ore 21 alla Gam, Galleria di arte moderna, a Milano. Un testimone della contemporaneità che trova anche spazi, nella sua complicata e poliedrica esistenza, per fare il produttore. Oggi lo si vedrà alla Villa Reale di via Palestro. A seguire l'iniziativa «Base», maratona notturna per i nottambuli o per chi riesce a vincere il sonno nel nome del pianoforte e dei suoi «eroi». I brani in programma sono tratti dal suo ultimo album titolato Piano Solo II, pezzi che verranno presentati in Piano Vision, ovvero una produzione video in tempo reale con riprese che inquadrano le mani e i tasti del pianoforte.

Lo spettacolo nello spettacolo, ascoltare musica a occhi chiusi, aprirli e seguire da vicino, come un regista, i particolari del concerto: le mani che corrono sulla tastiera, le inquadrature magari «strette» sulle pagine dello spartito musicale. Un film e la «sua» colonna sonora.

Gonzales, quest'anno: è uno dei personaggi centrali di Piano City, 45 anni; e subito dopo di lui l'arcinoto Michael Nyman, che spesso si vede sempre di più da queste parti. Anzi, molto, visto che ha preso casa pure a Milano. E anche questa volta è partita la caccia alla star minimalista che, con Chilly divide l'onore delle «lezioni aperte». Già, proprio così.

In effetti, dopo il concerto-serata d'apertura, lo strumentista canadese lo si potrà incontrare al Teatro dell'Arte, per una masterclass condotta da Matteo Bordone. Lo spirito con cui il maestro conduce questo genere di incontri coincide con l'obiettivo di riportare la musica nella vita di chi ha abbandonato la pratica del pianoforte. A questo proposito, svela tecniche speciali per riprendere a suonare e comporre una canzone, «demistificando» le difficoltà dell'armonia. Una missione, o quasi.

Gonzales & il piano: in tutte le sue forme e declinazioni, è un rapporto fortissimo, non a caso viene considerata come la «più caratteristica», l'incisione che ha pubblicato nel 2004, un disco con un titolo che chiarisce ancora meglio: «Piano solo».

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