Cronaca locale

La Ca' Granda diventa museo e svela i segreti di 4 secoli

Dagli archivi al sepolcro, il più antico ospedale d'Italia apre al pubblico. Tra i documenti, lettere di Napoleone

La Ca' Granda diventa museo e svela i segreti di 4 secoli

Di qui passarono in tanti. E anche chi non c'è più, non se n'è mai andato del tutto. È questo il senso dei nuovi, pur antichissimi, spazi museali che la Ca' Granda apre al pubblico da sabato 27, grazie al gruppo Milano Card. Fuori il chiostro della Statale, le lauree, le ore di studio; dentro e sottoterra il silenzio e l'ordine di un archivio che tutto registra dal 1637, la cripta dell'Annunciata, la «parrocchia» dell'ospedale e dell'università, e il sepolcreto dove, nella seconda metà del Seicento, furono collocate le spoglie di oltre 150 mila pazienti, compresi, inizialmente, i caduti delle Cinque Giornate. Il nuovo iter si chiama «Percorso dei segreti» ed è una prima, grande, «restituzione» ai milanesi di una bella fetta di memoria della città. Così mentre il nuovo Policlinico punta al futuro, in via Sforza 32 si recupera il passato: «L'obiettivo spiega Marco Giachetti presidente del Policlinico è rinsaldare il dialogo fra ospedale, università e città», in una collaborazione fra pubblico e privato dove ognuno può fare la sua parte: «I visitatori spiega Edoardo Filippo Scarpellini, Ad di Milano Card si trasformano in micro benefattori»: il 75% degli introiti, infatti, sarà reinvestito qui, per potenziare il percorso museale e «Avviare, come sta per avvenire nella cripta di San Sepolcro aggiunge Scarpellini i restauri necessari». Pensi ad un archivio e immagini polvere e noia fra atti e registri. E invece: «La sala principale era il vecchio capitolo dell'ospedale spiega il direttore del settore beni culturali dell'ospedale Paolo Galimberti - . Affrescato dal Volpino, bombardato in guerra, la sua competenza si allungava da Lucomagno in Svizzera ad oltre Lodi e contiene documenti dall'anno Mille all'ultimo Cda della scorsa settimana». Ci sono lettere firmate da Napoleone e Leopardi, il testamento di Bonvesin della Riva, processi che durarono tre secoli, registri di pagamento e contratti di lavoro, anche quello di un certo dottor Enzo Jannacci che qui operò alcuni mesi. I pazienti? Tutto registrato: c'è anche Hemingway, ferito ad un ginocchio come racconta, lagnandosene, della dolorosa kinesioterapia in Addio alle Armi. Il sogno at large (servirebbero 12 milioni) di Ca' Granda è poter passare dalle quattro sedie che ho a disposizione per gli studenti indica Galimberti - ad una piena valorizzazione anche della biblioteca medica, fra le più ricche d'Europa. Intanto una serie di visite guidate, in febbraio, offrirà reading e spiegazione dei documenti più preziosi a partire dal cinquecentesco atto di fondazione a firma di Francesco Sforza e corroborato dalla bolla pontificia di Pio II. Come per altri luoghi gestiti da Milano card le visite saranno by night, dalle 17 alle 22, con eventi anche fino all'1 di notte. Notturne e ricche di fascino saranno le visite a cripta e sepolcreto condotte, a marzo, dagli esperti del laboratorio di antropologia Labanof che, ossa alla mano, spiegheranno come si conduce un'indagine forense. A settembre poi c'è un altro obiettivo: rendere fruibile la quadreria del policlinico. Alcuni dei 900 dipinti, fra cui tele di Hayez e Segantini, saranno fatte rivivere grazie ad installazioni di video arte collocate nelle nicchie della cripta. (www.

arsemilano.it)

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