Cronaca locale

Caccia alla volpe (finta) nel nome di Caprilli genio dell'equitazione

Il capitano ideatore della monta all'inglese celebrato dai circoli lombardi e piemontesi

Marta Calcagno Baldini

Lombardia e Piemonte unite per ricordare un eroe nazionale, che sarebbe di fama mondiale se non fosse per un equivoco che perdura da più di un secolo. Domani a Quargnento (Alessandria) nel Monferrato, ritrovo alle 10 nel Parco di villa Guidobono Cavalchini, via della Libertà, per una caccia a cavallo in onore di Federico Caprilli, l'ideatore del Sistema naturale di equitazione, nonché del metodo più usato tutt'oggi, chiamato erroneamente «monta all'inglese» (si basa sul non tenere l'animale costretto in finimenti complessi e ingombranti, semmai sull'alleggerimento delle imbragature che riguardano l'incollatura e la bocca). Sono previsti oltre 40 cavalli per la caccia in memoria di Caprilli, capitano di cavalleria che nacque a Livorno nel 1868 e morì in circostanze ancor oggi misteriose a Torino nel 1906. La giornata è organizzata dalla Società torinese per la Caccia a cavallo e coinvolgerà anche la Società bresciana dei Percorsi a cavallo in campagna e la Società milanese per la Caccia a cavallo.

La caccia alla volpe in Italia è vietata, si tratta di una passeggiata a cavallo in abiti previsti dal costume di questa disciplina equestre. La partenza è per le 10.45 e le auto possono seguire un itinerario parallelo: incontreranno i cavalieri in determinati luoghi. «Sarà un percorso di circa 6 km ad andare e altrettanti a tornare - spiega Paolo Michele Bruno, master (ovvero chi guida gli altri cavalieri in caccia) della Torinese- Infondo Caprilli è ha vissuto in questa zona del Piemonte, dove, peraltro, è sepolto. È stato anche uno dei nostri soci, era giusto che questa celebrazione partisse da noi. Siamo felici di coinvolgere le altre società in Italia che organizzano cacce alla volpe». Verso le 11.45 il clou della mattina: si arriva al Castello di Fubine e alle 12 i cavalli sfileranno davanti alla cappella Cacherano di Bricherasio in omaggio a Caprilli. Qui infatti il capitano è sepolto, in virtù della sua grande amicizia con il conte Emanuele Cacherano di Bircherasio fin da quando Caprilli arrivò, subito dopo gli studi nel Collegio militare di Firenze e presso la Scuola militare di Modena, al reggimento di cavalleria Piemonte Reale a Saluzzo. «Sarà con noi anche qualche colonnello e cavaliere del Centro ippico militare dell'Esercito, in divisa» continua Bruno. Caprilli infatti fu qui maestro d'equitazione, e ufficializzò il suo metodo prima con uno scritto (1901) e l'anno dopo, al Primo concorso ippico ufficiale di Torino, con una dimostrazione pratica. «I Cavalieri faranno una donazione per la ristrutturazione della cappella, in particolare per il muro di cinta all'esterno, del 1800» spiega ancora il master. I cavalli poi ripartiranno, mentre per chi segue la caccia dalle 12.15 sarà possibile compiere delle visite guidate alla Cappella Bricherasio. Caprilli e il suo amico Emanuele Cacherano sono sepolti insieme, e intorno alla loro ancora aleggia il mistero: due uomini liberi e scomodi. Il Conte morì giovane, a soli 35 anni, per un colpo alla nuca. Si scrive che, quando Caprilli morì, stava indagando sulla strana morte dell'amico «Brich». Il Capitano fu quindi ucciso a soli 39 anni perché voleva la verità sulla scomparsa del Conte? O per amore? O per invidia e gelosia? Bricherasio è tra i fondatori della Fabbrica Italiana Automobili di Torino, ma, quando Giovanni Agnelli lo supera e assume il predominio su Fiat, il Conte si sente messo da parte. Morirà di lì a breve. La sorella Sofia si appoggia a Caprilli e gli affida le sue carte. Il Capitano diventa campione internazionale e maestro, ma i riconoscimenti stentano ad arrivare. Tre anni dopo anche Federico muore. Lucio Lami, corrispondente anche per questa testata, nel libro «Le passioni del dragone. Cavalli e donne: Caprilli campione della Belle Epoque» ha parlato di Caprilli e Bircherasio, come anche Giorgio Caponetti con «Quando l'automobile uccise la cavalleria». Autori affascinati dalla vicenda di questi uomini inseriti nella società dell'epoca, tra feste di lusso e nuove scoperte tecnologiche, eppure misteriosamente da essa respinti. La verità su queste vite interrotte non è ancora stata svelata e il loro ricordo diventa ancora più importante da conservare.

(Info www.torinesecacciaacavallo.com, www.

cacciaallavolpe.com)

Commenti