Cronaca locale

Alla Canottieri un murales sul trasporto dei dati sull'acqua

Michelangelo Bonessa

Passato e presente in un unico flusso. L'opera presentata ieri nella sede della Canottieri Milano cerca di ricongiungere la storia dei canali cittadini con quelli moderni in cui passano i Big Data. Trenta metri di lunghezza per cinque e mezzo di altezza, il disegno dell'artista James Dawe decora il muro esterno del circolo sportivo. È stato realizzato attraverso una selezione di quattro mesi operata da Unicredit su 20 concept, a cui se ne aggiungono altri due per la creazione vera e propria: «Il lavoro più lungo - ha precisato Dawe - è stata la selezione delle immagini da utilizzare». Sono rappresentative di Milano come i Navigli, l'albero della vita e i nuovi palazzi Unicredit. Per unirle in un'opera unica l'artista ha usato mille livelli di Photoshop. «Ho usato un'arte antica come il collage - ha precisato per rimarcare l'unione tra passato e presente che ha voluto imprimere nella sua opera - e gli strumenti moderni».

Proprio l'insieme tra ciò che è stato e la realtà attuale torna nella similitudine tra l'acqua dei Navigli nascosta dall'interramento e i miliardi di informazioni che scorrono nei cavi sotto la città. Due forme diverse per realizzare uno scopo simile, come affermato da Silvio Santini di Unicredit, cioè lo scambio di informazioni e servizi. Se una volta il commercio per coprire lunghe distanze passava sull'acqua, come ha ricordato il dirigente bancario, oggi utilizza i milioni di dati che si riversano sulle reti digitali. Gli ormai noti Big Data, il nuovo vero business per le banche: «Oggi possiamo intercettare qualunque transazione economica su un territorio e prevedere come si orienteranno - ha spiegato Tommaso Pellizzari responsabile del gruppo bancario per i Big Data - e studiare il modello di filiale mobile al posto della fissa tradizionale; oppure, oltrepassando l'ambito della consulenza finanziaria, possiamo dire a un cliente che esigenze hanno le persone e lui può creare un servizio apposito».

Un nuovo mondo che - per lanciarsi - finanzia anche «intuizioni», la definizione è del presidente della Canottieri, Cesare Brugola, come l'opera di Dawe. «Qualcosa di veramente inaspettato» che valorizza il centro del civico 160 dell'Alzaia Naviglio grande, all'interno del quale si praticano sette sport e conta decine di medaglie e riconoscimenti. Oltre a mille atleti attivi in diverse discipline.

E non dimentica l'aspetto sociale come la collaborazione con il carcere minorile Beccaria: alcuni ragazzi imparano il canottaggio nel circolo.

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