Cronaca locale

Canzoni e parole ricordando la città del Signor G

Stasera e domani due spettacoli vedranno in scena Alessio Boni e Gioele Dix, tra reading e poesia

Luca Testoni

In attesa che il Teatro Lirico, la cosiddetta «Scala del popolo», sia restituita alla città e intitolata a Giorgio Gaber, un altro teatro simbolo di Milano, il Piccolo Teatro Grassi, rende omaggio al grande Gaber ospitando stasera e domani sera i due spettacoli della rassegna «Milano per Giorgio Gaber». Ormai una piacevole tradizione all'ombra della Madonnina (a prescindere dal colore delle giunte che si sono alternate alla guida di Palazzo Marino), organizzata dall'omonima Fondazione presieduta dalla figlia Dalia Gabersick , nel solco dell'integrazione fra musica, teatro e cabaret com'è sempre piaciuto all'artista milanese scomparso nel 2003.

Se l'anno scorso, l'evento clou nella sala di via Rovello vide per protagonista la premiata ditta della risata intelligente, Ale&Franz, alle prese con «Gaber, Jannacci, Milano, Noi», una produzione inedita e creata ad hoc per la manifestazione dopo aver avuto accesso agli archivi della Fondazione Gaber, quest'anno i fari saranno puntati su due attori che vanno per la maggiore: Alessio Boni, che si confronta per la prima volta con lo sterminato repertorio del gran maestro del teatro-canzone; e Gioele Dix, fan sfegatato e di lunga data di Gaber, al suo secondo spettacolo incentrato sul pensiero e le opere del Signor G.

Stasera (20.30, 15 euro) Boni, accompagnato da Marcello Prayer, porterà in scena «Anime in fuga». Che cosa aspettarsi? Una sorta di «concertato a due voci», per dirla con il diretto interessato, in cui i due attori interpreteranno i testi di alcune canzoni scritte con il fedelissimo Sandro Luporini con il chiaro intento di valorizzarne l'efficacia e lo spessore poetico. Quanto a Dix, si tratta di un gradito ritorno a «Milano per Giorgio Gaber». Nel 2009 si era fatto apprezzare con «Se potessi mangiare un'idea», uno spettacolo che traeva origine da una lezione universitaria per nulla accademica sul Gaber-pensiero; domani sera (ore 20.30, 15 euro), eccolo di nuovo con «I padri miei, i padri tuoi», reading-spettacolo sorprendente in cui il buon Gioele, partendo dai monologhi e dalle canzoni di Gaber, finisce per parlare anche di Omero, Woody Allen, Sofocle, Walter Chiari, Gaber, Prevert, fra citazioni letterarie e improvvisazioni teatrali, affabulazioni e letture, «sulle tracce di padri assenti che tornano e figli disobbedienti che invecchiano».

A completare la kermesse promossa da Comune, Regione e Piccolo, il 6 maggio alla Santeria Social Club di via Toscana 31, un curioso fuori programma in cui alcuni delle voci più autorevoli ed accreditate della scena indie rock d'autore italiana si confronteranno per la prima volta con l'eredità musicale di Gaber.

In concerto, tra gli altri, Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale); Tommaso Paradiso, in arte Thegiornalisti; Brunori Sas; e Appino (Zen Circus).

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