Cronaca locale

Capolavori da riscoprire per salvare il Centro Italia

Sgarbi inaugura "Ritorno a Cola dell'Amatrice" due mostre nel segno dell'arte e della solidarietà

Capolavori da riscoprire per salvare il Centro Italia

Quando la Regione Lombardia diventa promotore di un progetto ambizioso in collaborazione con le istituzioni culturali da Nord a Sud, di richiamo civile, di valorizzazione del territorio artistico del centro Italia e in particolare delle aree terremotate a cura di Vittorio Sgarbi, impegnato da anni nella ricerca e riscoperta di artisti non sconosciuti, allora ci sentiamo più uniti dalle bellezze artistiche e paesaggistiche del nostro Paese. È una prova la doppia esposizione della mostra «Ritorno a Cola dell'Amatrice. Opere dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno» di scena al Museo Bagatti Valsecchi e al 39° piano del Palazzo Lombardia a Milano: questo è il presupposto di sensibilizzazione per la raccolta fondi al fine di recuperare il nostro patrimonio storico- artistico. Infatti la mostra è più che mai utile, perché s'inserisce nell'iniziativa Adotta un museo di ICOM Italia, ideata per il restauro della Vergine, una statua lignea del XV secolo della chiesa di San Pellegrino a Norcia, danneggiata dal terribile sisma del 24 agosto 2016. Al 39° piano di Palazzo Lombardia (dal 27 al 28 maggio), luogo incantevole irrorato dalla luce naturale di grandi vetrate, risplendono la Sibilla Ellesponitica e la Sibilla Frigia: due grandi tavole dal Polittico dell'Esaltazione della croce del maestro Cola dell'Amatrice all'anagrafe Nicola Filotesio.

Pittore e architetto nato nella provincia di Rieti, «testimonial» delle aree distrutte dal sisma, che a Roma si confrontò con Michelangelo e Raffaello e superò i limiti dei sui modelli umbro-laziali del tardo quattrocento, approdando a soluzioni formali anticlassiche a favore di una intensità drammatica espressiva davvero unica. Cola dell'Amatrice, apprezzato da Federico Zeri, fu attivo tra la prima metà del Cinquecento e la Civica Pinacoteca di Ascoli Piceno conserva alcune delle tavole più significative dell'artista. Tornando alle mostre milanesi proposte per «ricostruire» il valore di un tessuto culturale, quella ospitata al Museo Bagatti Valsecchi (dal 27 maggio al 27 agosto), in una piccola sala, fanno capolino altre opere di Cola dell'Amatrice: due Angeli portacroce, del XV secolo su fondo oro e la coppia della Vergine addolorata e del San Giovanni figure a grandezza naturale su tavole lignee, provenienti dalla cappella del Crocifisso della chiesa dell'Annunziata nel monastero degli Osservanti (AV), emozionanti per luminosità cromatica e intensità espressiva, opere che sembrano quasi un' anticipazione dell'arte della Controriforma. E, in questa «stanza» quasi di meditazione progettata ad hoc dallo studio Lissoni Associati, suggestiona un toccante video, riprese a volo d'uccello, dei luoghi del centro Italia polverizzati dal terremoto, immagini di cumuli di macerie che fanno pensare alla nostra condizione di precarietà, che insieme alle opere esposte invitano a riflettere sul valore dell'Arte.

La mostra associata all'iniziativa benefica è un segno di resurrezione di un intero territorio devastato e insieme un invito a preservare la nostra memoria, identità e storia culturale che s'iscrive nella bellezza delle opere d'arte e dei luoghi che le hanno prodotte.

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