Cronaca locale

A Carnevale ogni scherzo vale, invasione di clown

Da oggi a sabato in 23 punti di Milano spettacoli di pagliacci, proiezioni e concerti per far festa

A Carnevale ogni scherzo vale, invasione di clown

Buffi e malinconici, capaci di trasmettere allegria, come di contagiare con profonda tristezza. L'arte dei clown in italiano si diceva pagliacci, con tenerezza mista a disprezzo - vive di questa dicotomia, che appartiene a ogni forma di spettacolo. Non è forse buffo e malinconico persino Skakespeare? Resta vero che non portare mai un bambino al circo, non farlo sognare davanti a un naso rosso o a pantaloni giganteschi è un piccolo atto di crudeltà. Come non concedersi neppure una volta una divagazione bambinesca e colorata. Pensiamoci, se attraversando certi angoli della città, da oggi a sabato, sembrerà di entrare in un mondo fantastico. È tutta colpa (o merito) del Milano Clown Festival. In parallelo con il carnevale ambrosiano anima 23 luoghi con epicentro il quartiere Isola: spettacoli, proiezioni, eventi, concerti, libri, incontri; 153 appuntamenti gratuiti, con oltre 90 artisti di primo piano da tutta Europa.

Dietro al Festival c'è la scuola fondata da Maurizio Accattato (in arte Moriss) nel 1994, al Teatro Sala Fontana. Accattato, allievo di Dario Fo e Jango Edwards, ha chiamato a raccolta i suoi fratelli più bravi. La scelta artistica racchiude un messaggio di empatia e solidarietà, con gli esseri umani, soprattutto con chi soffre. Accattato-Moriss ha pure inventato il Pic - Pronto intervento clown - che, con divertenti «assalti» portati da un gruppo di esordienti - ha l'obiettivo di spezzare il perimetro delle paure in cui sovente restiamo imprigionati. Se il primo giorno è dedicato agli abbracci, partendo dalla Casa della Carità, fino all'ospedale Buzzi a casa Jannacci, e allo spettacolo circense di stasera alle 21 davanti al Palazzo della Regione, da domani si entra nel vivo. Tutta la città, piazza Duomo compresa, sarà scenario di artisti come Luca e Tino (ovvero I Lucchettino), vincitori del Mandrake d'Or di Parigi. Già apprezzati in Tv a Zelig, al festival sono diretti da Paolo Nani, autorità della clownerie. Poi i cechi Cirkus Jinak, acrobati e danzatori che disegnano folli figure sui trapezi, davanti a Santa Maria alla Fontana. C'è attesa per la polacca Pina Polar, la ruota Cyr di Margherita Mischitelli, i mimi piemontesi The Three Dots, le ombre degli ungheresi Threepenny, il sabato grasso con «Cercando Giovannino» e l'artista svizzero Pierre Byland. Un redivivo Fellini troverebbe qui, in questi giorni, i protagonisti de I clown, che ci regalò nel 1970 per raccontare la nostalgia di un'infanzia carica di stupori. Il programma su www.milanoclownfestival.

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