Cronaca locale

Le "Case bianche" di Brescia: rifiuti dalle finestre e paura

Le torri del quartiere San Polo: un'illusione finita male Centrodestra: «Basta incertezze, demolire il Tintoretto»

Le torri del quartiere San Paolo a Brescia
Le torri del quartiere San Paolo a Brescia

Brescia - Il Papa si è fermato alle «Case Bianche» di via Salomone. Ma oltre Milano le strade del degrado non si fermano. Anzi, a Brescia, le torri di San Polo non hanno niente da invidiare alle ormai famose Case Banche della Trecca, di cui da un anno si parla dopo la visita di Bergoglio.

San Polo è il quartiere più popoloso di Brescia. Cinque torri svettano tagliando il cielo della città. Sono state costruite negli anni in cui la verticalità era un'illusione «ideologica» che coinvolgeva anche i grandi urbanisti. In seguito, a Brescia e non solo, si è verificato che questi palazzoni si trasformavano in ghetti di degrado, povertà e marginalità sociale. Spesso gli infiniti anfratti di questi giganti dell'edilizia sono diventati il brodo di cultura di traffici sospetti e paure. Tre di queste torri (Michelangelo, Raffaello e Tiziano), sembrano al riparo da problemi e polemiche. La torre Tintoretto, invece, è già stata svuotata da tutti gli inquilini in vista di un intervento mai più fatto e da 5 anni non ospita più nessuno. Nella vicina torre Cimabue regna un degrado inimmaginabile. Dai quindici piani del casermone i rifiuti vengono lanciati direttamente dalle finestre al giardino sottostante, dove i piccioni regnano indisturbati tanto da trasformare il marciapiede in una distesa di guano e buste saccheggiate. Questo avviene nonostante un servizio di raccolta che, con i volontari, viene raddoppiato rispetto al resto dell'utenza. Un'occhiata ai citofoni fa capire che, almeno in questo caso, l'integrazione è un problema.

La vecchia amministrazione comunale aveva deciso di buttare giù la torre Tintoretto, e per questo è stata svuotata. Con la attuale giunta ha preso piede l'ipotesi alternativa della ristrutturazione. La soluzione, comunque, è rimasta fin troppo a lungo in un limbo. «Sembrava dovessero abbatterla la Tintoretto - dice qualcuno - poi non si sa più bene cosa vogliono fare». Qualcuno ha parlato di una posizione «schizofrenica» e considera tempo perso gli ultimi cinque anni. Per l'opposizione comunale non c'è alternativa vera alla demolizione. Adesso comunque una decisione su San Polo non può più essere rinviata o elusa, anche perché il degrado rischia di contagiare l'intero quartiere, in sofferenza nonostante l'arrivo del metrò. «Per la torre Tintoretto c'è una variante che prevede la demolizione o la ristrutturazione - spiega Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche sociali e abitative, che a Brescia ha visitato le torri neanche dieci giorni fa - la variante ha una forma mista che tiene aperte entrambe le soluzioni, ci sono fondi che vanno impiegati entro fine anno e a luglio la Regione aprirà un tavolo con la nuova amministrazione, qualunque essa sia, per intervenire e varare le gare. Il fatto che si sia fermi al 2013 e che si spenda 30mila euro in sicurezza fa capire che ce n'è abbastanza per trovare una soluzione».

«Nella torre Cimabue - spiega ancora Bolognini - ci sono problemi di degrado e strutturali, la manutenzione ordinaria è a carico del Comune, vedremo con Comune, Prefettura e assistenti sociali come intervenire sulle situazioni critiche, che sono anche sociali. Vedremo quali iniziative prendere, perché se facessimo solo ristrutturazioni che lascino irrisolti i problemi delle persone, allora saremmo punto e a capo». La candidata sindaco del centrodestra, Paola Vilardi (Forza Italia) ha acceso i riflettori sul caso delle torri e ai primi del mese il Giornale di Brescia ha scritto che lo stesso segretario della Lega Matteo Salvini aveva intenzione di visitare la Tintoretto. «Questa zona, san Polo, è tristemente nota per la presenza della torri Cimabue e Tintoretto, simboli che devono assolutamente essere riqualificati - dice Vilardi - Erano dei simboli, più che altro di una certa parte dell'urbanistica che vedeva nella verticalizzazione la soluzione dei problemi, ma la città ormai ha capito che il degrado in realtà è aumentato e l'unica soluzione e quella di abbattere una torre e dare finalmente alloggi ai cittadini».

«Noi - ha concluso la candidata del centrodestra - andiamo avanti con il progetto che avevamo in mente e sul quale la sinistra ha convenuto».

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