Cronaca locale

Case gratis ai malati? Ma la onlus pretende quaranta euro al giorno

Prometeo affitta alloggi Erp per fini sociali. Dovrebbero accogliere i pazienti senza spese

Case gratis ai malati? Ma la onlus pretende quaranta euro al giorno

Sono cinque gli appartamenti (3 monolocali e due bilocali) concessi da Aler alla onlus Prometeo in locazione a un prezzo simbolico di 70 euro al mese per l'ospitalità ai malati in cura presso l'Istituto dei Tumori. Peccato che la onlus, che nell'autocertificazione «di finalità sociale» firmato il 30 luglio 2015 con l'azienda regionale di edilizia residenziale si impegnava a concedere gli alloggi «a titolo gratuito», abbia deciso di chiedere un affitto di 40 euro al giorno ai malati in trasferta dal Sud. A smascherare l'associazione la trasmissione Piazza Pulita di La7 che ha incontrato un paziente e i suoi famigliari cui è stato affittato un monolocale di Aler e concesso a Prometeo in locazione a 70 euro al mese, a 40 euro a giorno. Il pagamento? Sotto forma di una donazione obbligatoria esentasse per la onlus, che ha come mission «l'accoglienza dei malati o di loro famigliari in cura presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di via venezian».

Il protocollo di intesa tra l'Azienda di edilizia residenziale e l'associazione Prometeo onlus è stato siglato nel 2011 sulla premessa che Aler «su autorizzazione della regione Lombardia, tramite D.G.R 23777 del 30.12.1996 dispone di alloggi esclusi dalla disciplina dell'edilizia residenziale (molto spesso perché sotto soglia) il cui utilizzo può essere concesso attraverso apposite convenzioni a soggetti pubblici o privati salvaguardando sempre l'interesse pubblico». Prometeo ha presentato per la realizzazione del progetto Casa Prometeo si allarga la richiesta di utilizzare temporaneamente 2 unità immobiliari» per consentire l'accoglienza dei malati oncologici provenienti da altre regioni. Nel protocollo si legge che «Aler concede in locazione a Prometeo, che si assume gli oneri delle opere connesse manutentive ordinarie, di due unità immobiliari nel quartiere Forlanini al canone di 70 euro mensile per alloggio». Peccato che nell'atto di impegno Prometeo (30 luglio 2015) dichiarasse che «tutti gli appartamenti sono concessi in uso per brevi periodi e a titolo gratuito per consentire l'accoglienza ai malati oncologici».

Intervistato da Micaela Farrocco di Piazza Pulita il presidente della onlus Giuliano Sottoriva (sull'edizione cartacea il presidente indicato è Arrigoni in quanto il sito della onlus non è aggiornato, ndr) parla di un «servizio alberghiero» svolto dall'associazione di volontariato che, per altro, si fregia di praticare «un prezzo sicuramente più economico» come dichiara Paola Cito. Tradotto: 10 euro in meno rispetto ai canoni chiesti dai proprietari di case nelle vicinanze dell'INT. Alla fine dell'intervista Sottoriva non solo non ammette l'errore, ma addirittura «promette che abbasserà i canoni», che da contratto dovrebbero essere gratuiti.

In effetti basta andare sul sito di Prometeo per trovare il servizio «Cerca casa», con tanto di mappa, foto degli appartementi e prezzi. «Le strutture di accoglienza, per un totale di 16 posti letto, si trovano nei dintorni dell'Istituto Tumori - si legge sul sito -: 3 monolocali e 1 bilocale in via Amadeo, 1 bilocale in via Forlanini. I monolocali e i bilocali sono dati in uso esclusivo, ognuna dotata di servizio privato e di un sistema di chiusura magnetica delle porte per la totale privacy, ampia zona soggiorno di uso comune, cucina attrezzata. Accesso disabili in alcuni appartamenti, bagno non attrezzato. Prezzi da 16 a 25 euro a casa per 2 persone».

«Pretendo che il presidente di Prometeo faccia chiarezza - tuona Carmela Rozza, consigliere regionale (Commissione Sanità) del Pd -: queste cose fanno male a tutto il mondo del volontariato e delle onlus. Qui Prometo sta imbrogliando Aler venendo meno a una dichiarazione di impegno di finalità sociale. Non solo, non si possono usare i beni pubblici per finalità alberghiere.

Infine non esiste la donazione obbligatoria, che è sempre liberale, e che in questo caso maschera la richiesta di un canone di affitto, in questo caso esentasse a persone malate che per altro non hanno alternative».

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