Cronaca locale

Caso Cl a sinistra, centristi coccolati da «Stefano»

Arancioni in «tilt» per la presenza di Ferlini. Parisi allarga la sua coalizione

Beppe Sala si sposta sempre più a sinistra, Stefano Parisi occupa il centro della scena. Al Franco Parenti il caso del giorno è il rapporto con il mondo di Comunione e liberazione, che manda letteralmente in tilt gli arancioni.

Massimo Ferlini, vicepresidente della Compagnia delle Opere, braccio operativo di Cl, ha partecipato alla cena del Pd all'hotel Marriott due sere fa - era al tavolo dell'assessore Carmela Rozza - e ieri è arrivato puntuale (con l'immancabile sigaro in bocca) al teatro per il lancio della candidatura di «mister Expo». Ferlini, poi, si permette di prendere in giro Sel, segno che il suo rapporto con Sala è ben più solido di quanto pensino Sel e compagni. «Che strano ragionamento- dice - pensavo che per le elezioni bisognasse essere inclusivi, non esclusivi».

Da giorni si rumoreggia del suo nome nella lista civica di Sala. «C'è una collaborazione piena con Sala - dice - lo sto aiutando negli aspetti programmatici, vedremo poi se nel dare una mano a costruire una lista che porti più voti possibili per vincere, sarà utile anche il mio nome non ho ancora deciso».

Ed è bastata l'ipotesi due sere fa perché Sel alzasse le barricate. Cl fuori dalle liste è stata la premessa per partecipare alle primarie ed è stata ribadita due sere fa all'assemblea allargata a Verdi e comitati civici che ha dato il via libera ad una «lista arancione» alleata al Pd. Dopo le parole di Ferlini la coordinatrice provinciale Anita Pirovano a fine kermesse è tornata alla carica: «L'inclusività di cui parla non può non fare i conti con la coerenza del progetto del centrosinistra per la città di Milano». Anche David Gentili, presidente Pd della Commissione Antimafia in Comune condivide «le parole di Sel» e definisce la presenza e le dichiarazioni di Ferlini una «nota preoccupante e stonata».

Al Dal Verme gli uomini di Ncd sono a loro agio. Stefano Parisi scherza sul protagonismo dell'ex Maurizio Lupi e sulla presenza al governo dell'ex assessore Luigi Casero, oggi viceministro dell'Economia. Vola qualche fischio di (moderata) disapprovazione. Parisi spiega che deve andare «oltre la logica di destra e sinistra». Si collega a tradizioni culturali plurali. «Siamo una forza liberale e popolare». Nel teatro del centrodestra è Gabriele Albertini a introdurre il candidato. Ex sindaco per un decennio, è senatore di Scelta civica. E accanto a lui siede il deputato (e imprenditore) Alberto Bombassei. Parisi apre il capitolo della sicurezza e dell'integrazione. Insiste sullo sviluppo.

Dosa toni e argomenti e il risultato è un «mix» in cui tutti possono riconocersi.
ChiCa-AlGia

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