Cronaca locale

«La cena dei cretini» torna sul palco

La celebre commedia francese nello spettacolo di Triestino e Pistoia

Antonio Bozzo

Verso la fine degli anni Novanta, a Milano, grande appassionato di cene dei cretini era Emilio Fede: le organizzava a casa sua scegliendo il cretino di turno tra i colleghi più in vista della televisione e della carta stampata. Chi scrive non è mai stato invitato, dunque o non era papabile come cretino da mettere in mezzo e prendere sadicamente in giro oppure era considerato, a ragione, un pesce piccolo (scusate la divagazione personale). Ma la cena con un commensale da maltrattare, godendo delle sue goffaggini, è un format. Molti lo conoscono grazie a un film francese del 1998, diretto da Francis Veber, che prima lo portò con successo in teatro per tre anni. Ora la commedia arriva al Parenti, dal 26 dicembre al 7 gennaio (sarà lo spettacolo clou di San Silvestro) nell'allestimento con regia di Paolo Triestino e Nicola Pistoia, sodalizio conosciuto con l'agglutinazione dei cognomi, che anche la interpretano. «Siamo amici, innanzitutto, due attori che condividono da più di 15 anni la stessa idea di teatro: divertire cercando di regalare agli spettatori un pensiero in più da portarsi via uscendo dalla sala», si presentano Paolo e Nicola. «Il film - aggiungono - è inferiore alla commedia, vera macchina di risate». In scena, Pierre (Paolo Triestino), arrogante editore, a casa per un colpo della strega, anticipa la conoscenza del suo cretino, François (Nicola Pistoia), invitandolo con la scusa di parlare del suo hobby: costruire monumenti con i fiammiferi. Non l'avesse mai fatto: il cretino provoca una serie di situazioni che faranno morire dal ridere. Chiediamo a Triestino se mai gli è capitato di essere il cretino di turno, in una vera cena. «Una volta - risponde divertito - era mezz'ora che parlavo della Nutella che mi faccio in casa, solo dopo un po' mi sono accorto di essere osservato con commiserazione». Possibile che per le buone commedie dobbiamo rivolgersi alla Francia? In Italia non c'è nulla? Pistoia e Triestino commentano. «La Francia, è fuor di dubbio, è molto avanti. Ma ci sono talenti indigeni, Clementi ed Erba, giusto per fare due nomi». Ci punge curiosità di sapere, tra i personaggi storici, che cretino inviterebbero i due registi. «Benito Mussolini. Vorremmo tanto sapere se le mani sui fianchi erano frutto di un'intuizione o cosa». L'anno sta finendo, La cena dei cretini, con quattro attori oltre a Triestino e Pistoia (Simona Colombari, Maurizio D'Agostino, Loredana Piedimonte, Silvia Degrandi), sarà il viatico, per il Parenti ma non solo, per il nuovo anno teatrale. L'augurio di Pistoia e Triestino, mai decidessero di scrivere una letterina agli dèi del palcoscenico, è questo. «Portateci tanti spettacoli belli e spettatori felici ed emozionati di vedere un sipario aprirsi.

Perché il bel teatro fa bene all'anima».

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