Cronaca locale

A cena con Renzi i vip sono pochi La nuova sinistra arriva in Porsche

Via le salamelle e il Lambrusco, oggi per finanziare il Pd il risotto costa mille euro e a innaffiarlo ci son vini pregiati. Niente bandiere rosse alla prima cena di raccolta fondi con 600 che hanno dovuto sgomitare per sedersi a tavola con il premier Matteo Renzi e i ministri Maria Elena Boschi e Maurizio Martina. Roba da gente con il cuore oggi (forse non ieri) a sinistra, ma il portafoglio a destra. Pellicce, Porsche Cayenne e Jaguar di piccoli imprenditori che si dicono più «curiosi» che elettori Pd. Perché l' Internazionale cede il posto al jazz e ai centritavola tricolore con fiori banchi, zucche verdi e Anturium rossi. Nulla di più reazionario e fascista, si sarebbe inorridito non molti anni fa in sezione. Mentre oggi si vorrebbe portare sotto il grattacielo Unicredit la festa del partito. Ci sono i manager Giuseppe Recchi, Vincenzo Onorato e Guido Roberto Vitale, i politici Matteo Colaninno, Alessandra Moretti, Patrizia Toia, Alessandro Alfieri, la presidente del Conservatorio, Maria Grazia Mazzocchi. Padrone di casa l'ad Hines, Manfredi Catella. Perché se la nuova sinistra fighetta griffata Renzi avesse voluto scegliere un posto simbolo del suo testacoda liberale e liberista, non avrebbe potuto trovarne uno più emblematico delle fu Varesine. Spianata di degrado e prostituzione che il centrodestra di Gabriele Albertini volle riqualificare scatenando i grigi funzionari della sinistra che volevano bloccare la «colata di cemento» e oggi, diventati assessori e ministri, lodano le meravigliose sorti e progressive. Tovaglie di lino bianco e catering Oscar Farinetti per risotto giallo Carnaroli con sfoglia di parmigiano, manzo in salsa di speck e riduzione d'amarone e patate montate all'olio, mousse di cioccolato con granelli di nocciole.

Soave 2013 e Palazzo della Torre 2011.

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