Cronaca locale

Cento morti anonimi Nasce l'archivio per dargli un'identità

Negli obitori lombardi ogni anno arrivano cadaveri sconosciuti Creata una banca dati centralizzata per risalire alle generalità

Ogni anno in Italia 24mila famiglie, 800 nella sola Milano, precipitano nella disperazione per la scomparsa dei loro cari. Un dramma che per nel 75 per cento dei casi si risolve felicemente, tornano o vengono rintracciati dalle forze dell'ordine, mentre per tutti gli altri l'angoscia dura per sempre. Molti finiscono senza in qualche obitorio, senza possibilità di identificazione, perché manca un'unica banca dati da consultare. Una lacuna finalmente colmata con la firma oggi in prefettura di un protocollo tra ministero degli Interni, Procure, Università ed Enti locali.

Sono circa 1.500 in Italia i corpi dei senza nome, scomparsi da casa e poi deceduti senza che la famiglia possa esserne informata, perché hanno smarrito, o gettato, i documenti o sono stati derubati. In particolare ogni anno negli obitori lombardi finiscono cento persone circa, una cinquantina solo a Milano. In città presso l'Istituto di medicina legale opera il Laboratorio di antropologia e odontologia forense per trarre dai corpi di questi sconosciuti quante più informazioni possibili: età, sesso, altezza, mutilazioni o tatuaggi. In alcuni casi si può anche arrivare alle cause del decesso: avvelenamento, strangolamento. Anche le sole ossa possono raccontare molto: un frattura al cranio indica un colpo mortale, tagli su braccia e le mani, ferite da difesa da arma da taglio. Il corpo quindi rimane un anno in attesa che qualcuno lo reclami, poi finisce in una tomba al cimitero di Lambrate.

Ma a questo punto tutti i preziosi dati raccolti dal Labanof rimangono sospesi, perché non c'è la possibilità di confrontarli con quelli delle persone scomparse. Il Laboratorio ha cercato di ovviare attraverso un sito, dove vengono riportare le caratteristiche dei corpi senza nome e, quando è possibile, anche le foto del volto. E in molti casi il mistero di qualche scomparso viene risolto tragicamente con il riconoscimento dei parenti.

Molti altri invece rimangono insoluti perché manca un'unica banca nati nazionale in cui far confluire e incrociare tutte le informazioni. Da tempo il governo ha istituito un Commissariato straordinario per le persone scomparse, che pressoché ogni anno annuncia l'imminente istituzione di questo servizio centralizzato. Di cui però, altrettanto rapidamente se ne perde le tracce, scomparso, come coloro di cui dovrebbe occuparsi. Ma dopo tanti proclami finalmente la svolta. Oggi alle 10 in Prefettura il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, firmerà un Protocollo d'Intesa tra il Commissario per le persone scomparse Vittorio Piscitelli, il Prefetto Francesco Paolo Tronca, il Governatore lombardo Roberto Maroni, il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente dell'Anci lombardo Roberto Scanagatti, il rettore della Statale Gianluca Vago il Procuratore Generale Manlio Minale e i Procuratori di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Pavia.

Un punto di incontro per confrontare i dati, una risposta a chi da anni attende il ritorno di una persona cara.

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