Cronaca locale

Centrale, pacco sospetto e allarme per 90 minuti «I fili? Uno scherzo folle»

Bloccate le linee 2 e 3 della metro, l'involucro non era esplosivo ma voleva creare panico

Michelangelo Bonessa

Un pacco sospetto e la circolazione delle metropolitane milanesi si ferma. Questa volta è toccato alla stazione Centrale, ma ormai gli allarmi bomba sulle ferrovie sotterranee sono quasi un'abitudine. E potrebbe essere un caso diverso dal solito, né uno scherzo né un eccesso di prudenza, ma proprio un gesto compiuto con lo scopo di diffondere la paura anche in Italia.

Accade tutto molto velocemente. Intorno alle cinque del pomeriggio scatta l'allarme. Sulla banchina della fermata Centrale della linea verde, direzione Abbiategrasso, viene trovata una scatola di legno con all'interno una batteria da 12 volt, un'autoradio e dei fili elettrici. La fermata viene evacuata e rapidamente, sul posto convergono 38 pattuglie delle forze dell'ordine. La zona è isolata, la tensione alta visto il clima di estrema tensione che si respira in tutto il mondo. Parigi, Nizza e gli attentati in Germania hanno lasciato il segno. Anche perché nel frattempo arriva la notizia di un allarme simile da Ventimiglia. Un'ora e mezza di grande ansia, con la linea 2 e 3 con la circolazione bloccata, poi torna la calma: niente bomba, è un normale pacco senza esplosivi. Viene fatto brillare e i volti si distendono.

Però si fa strada un'altra ipotesi: potrebbe essere stato solo un tentativo di causare paura nella popolazione. Il ministro dell'Interno Alfano ha detto che «il pacco è stato fatto brillare a distanza e non conteneva esplosivo. Probabilmente aveva finalità allarmistiche, ma innocue. Adesso stanno esaminando il girato delle telecamere per individuare chi lo ha lasciato». Tesi che sembra essere sostenuta anche dall'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza che, mentre la circolazione stava tornando alla normalità, ha dichiarato: «Il pacco è stata fatto saltare. Arriverà la Scientifica per esaminare il materiale. Non ci sono elementi di esplosivo, il pacco non poteva esplodere, ma non si tratta di un pacco dimenticato». A operazioni ancora in corso fonti della Questura avevano parlato di «folle scherzo».

Passata la paura, resta la certezza che ormai gli allarmi bomba sulle metropolitane milanesi siano sempre più un fatto «normale». Pochi giorni prima di questo allarme, era stata la fermata di Zara della linea gialla a essere fermata. Come spiega Carlo, 27 anni e un lavoro in un bar della Centrale, sta diventando un'abitudine: «Ma no, paura no - racconta - ormai capita spesso qualche sospensione, l'importante è non perdere la testa». A giugno era stato il turno della fermata di Pagano, linea 1: un giovedì di paura, dalle 12.45 alle 13.40. Lo stop era scattato tra Cadorna e Lotto e tra Cadorna e Gambara. Il 28 maggio un altro allarme aveva causato dei disagi alla circolazione mentre in città si giocava la finale di Champions League. In inverno era stata la fermata di Duomo, sempre linea gialla, a essere evacuata. Per ora, nonostante i tanti allarmi, non si registrano morti e feriti. Segno anche di un sistema di sicurezza che sembra molto reattivo: pochi giorni fa la Prefettura aveva reso noto che il livello di sicurezza è già al massimo. Quello successivo è il 3, che scatta quando un attentato è in corso. Dai falsi allarmi però si è passati ai gesti «allarmistici», citando il ministro dell'Interno.

Segno forse di un cambio di passo.

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