Cronaca locale

Centristi, cattolici e borghesi ora guardano al centrodestra

Il manager calamita un mondo che finora era attratto da Renzi Ncd chiede a Lupi di guidare la lista che nasce per appoggiarlo

Alberto GiannoniIl vento è girato. Le primarie del Pd e la candidatura di Stefano Parisi hanno cambiato tutto. Beppe Sala, che ha provato in tutti i modi a coprirsi a sinistra, ora si trova spiazzato, a rincorrere. E tutto un mondo moderato, centrista e borghese, guarda con interesse alla proposta di Forza Italia e alleati.Stefano Parisi è tecnico con una solida formazione politica, un manager-imprenditore che ha legato il suo nome a una stagione che a tutto il centrodestra ricorda fasti elettorali e politici, e a Milano un periodo di buona amministrazione. Non è un caso se l'uomo-simbolo di quella stagione, Gabriele Albertini, ha garantito al suo city manager «tutto l'appoggio possibile». Un uomo che conosce bene Parisi è Sergio Scalpelli, che in quella giunta fu assessore, prima di lavorare a Fastweb (dove Parisi è stato «ad»). Ora deve affrettarsi a confermare che fa il tifo per Matteo Renzi (dunque per Sala), ma ammette che, se dovesse guardare alle persone, sarebbe comunque contento e soddisfatto, chiunque vinca a giugno. La sfida del manager di centrodestra potrebbe piacere molto nella «borghesia» milanese. E toglie spazio alla corsa solitaria del terzo manager, l'ex ministro Corrado Passera. Stefano Parisi - ha detto proprio Albertini, spiegando la decisione di sostenerlo dopo l'endorsement dato nei mesi scorsi a Passera - può vantare in più l'appoggio dei partiti, dalla Lega all'Ncd. E anche a sinistra qualcuno sta realizzando che la partita ora è in salita. «Con un'alleanza che va dalla Lega al Ncd dall'altra parte sappiamo tutti che non sarà una passeggiata» ha scritto ieri Pierfrancesco Majorino, che la politica milanese la conosce bene, essendo stato in un certo senso l'unico vincitore morale delle primarie. Al centro si vedono segnali di novità. Da Roma arriva la benedizione di Pierferdinando Casini. In Comune si profila un riposizionamento del Polo dei milanesi. Il coordinatore regionale Ncd, Alessandro Colucci, ha subito dichiarato l'appoggio quasi incondizionato a Parisi. Ora, nell'ultimo coordinamento milanese di Ncd, è emersa l'idea di una corsa da capolista di Maurizio Lupi, il capogruppo di Area popolare, riferimento importante dei cattolici di Comunione e Liberazione e a lungo in predicato di candidarsi a sua volta. Su Parisi è arrivato l'ok politico dell'ex governatore Roberto Formigoni, altro esponente dell'area cattolica oggi Ncd. E un nome storicamente vicino a Formigoni, Luigi Roth, è andato a votare alle primarie ma ha anche parlato di Parisi come di un «fior di nome». «Se guardiamo ai dati, le primarie - spiega l'ex ministro Mario Mauro, altro big dell'area cattolica - le ha vinte la sinistra della sinistra. D'altra parte è Sala a dire che è di sinistra. Bisogna credergli e per questo non bisogna votarlo. La priorità è non lasciare Milano per un'altra legislatura alla sinistra per i disastri conclamati». Premesso il giudizio («Parisi ottimo candidato») Mauro arriva ad auspicare un «dialogo intelligente» con Passera, che però conferma di voler andare da solo.

Un altro candidato sindaco, cattolico e di centrodestra, Nicolò Mardegan, sembra invece disponibile a un accordo: «La prospettiva è un candidato unico ma io proseguo a testa alta - dice - Lanciamo un appello a Parisi per un confronto pubblico».

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