Cronaca locale

Il centrodestra boccia Sala: «È la fotocopia di Pisapia»

Già pronto un migliaio di emendamenti al Bilancio Gelmini: «Solo tasse». Salvini: «Con Maroni asili gratis»

Il termine ultimo è il 23 febbraio. Parola di Roberto Tasca assessore al Bilancio di Palazzo Marino. Il tema è quello dei 400 posti negli asili convenzionati da «recuperare», che al momento sono stati tagliati. Da trovare tra le pieghe del Bilancio di previsione 2017/18 un milione di euro per salvare appunto i 400 posti negli asili convenzionati. Ma il tema che pone l'assessore è sui tempi. O meglio: sul lavoro di lima che il consiglio comunale potrà fare per reperire i fondi. «Dalla giunta abbiamo fatto una proposta - spiega Tasca - adesso sta al consiglio lavorare per trovare quel milione che manca ma, appunto, entro il 23 febbraio. Ricordo a tutti che la giunta ha licenziato il bilancio il 29 dicembre...». Come dire: la palla ora è nelle mani del consiglio. Nella manovra «complessivamente, solo rispetto al consuntivo 2016, la spesa è stata ridotta di oltre 45 milioni di euro. L'intervento sul bilancio del settore Educazione, che è di 102 milioni di euro - ha spiegato l'assessore - è di un milione, quindi di meno dell'1 per cento. Ricordo però che lo scorso anno sono rimasti inutilizzati 130 posti, quindi parlare di 400 posti mancanti è eccessivo».

Poi l'appello all'opposizione: «Siano responsabili e rispettino i tempi, i posti ai nidi vanno prenotati entro il 23». Già convocate le sedute di domani e venerdì e tre per la settimana prossima. C'è anche chi, come Gianluca Comazzi capogruppo di Forza Italia, proponeva «di reperire il milione di euro mancante cancellando l'assessorato alla Trasparenza guidato da Lorenzo Lipparini. «Il mio assessorato ha a disposizione 1 milione di euro per i cinque anni. Comazzi impari a fare i conti» la replica.

Al taglio dei posti nei nidi, si aggiunge la tassa di iscrizione alla materna, pari a 52 euro, che dall'anno prossimo 20mila famiglie saranno costrette a pagare. «Una tassa - commenta Comazzi - che pesa sull'economia dei milanesi, in difficoltà in questo momento». Non una tassa, ma un «contributo per disincentivare le famiglie a prenotare i servizi senza poi usufruirne» spiega il titolare al Bilancio. Tradotto: iscrivere i bambini agli asili, e poi non mandarli a settembre. Non la pensano così i milanesi, ma non solo. «Anche questa volta il bilancio è in linea con la precedente giunta Pisapia - osserva Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia -. Le multe usate per fare cassa, la pressione fiscale alta, a partire dall'aliquota Imu ai massimi di legge. Altro grave errore non aver ridotto l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico che grava sui commercianti. Per non parlare delle famiglie, che vedono aumenti delle rette dei nidi e delle materne e dei servizi correlati. Insomma è la solita ricetta di sinistra: si aumenta la spesa, tanto poi si mette mano nelle tasche dei cittadini».

Il leader della Lega Matteo Salvini ricorda che «la Regione Lombardia tende a far crescere gli asili gratis, il Comune va nella direzione opposta. Noi la nostra battaglia la facciamo».

I consiglieri di opposizione stanno lavorando agli emendamenti al bilancio: termine venerdì, ma sembra già che si arriverà oltre il migliaio.

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