Cronaca locale

Centrodestra in pressing per la "vera" autonomia "Più poteri, più risorse"

Mozione di «Noi con L'Italia»: «Basta attese» Forza Italia spinge. La Lega media con Roma

Centrodestra in pressing per la "vera" autonomia "Più poteri, più risorse"

L'autonomia diventa un tema politico sempre più forte. Le imprese scalpitano per un nuovo equilibrio che dia la possibilità di liberare le energie economiche delle locomotive italiane, Lombardia e Veneto. L'intero centrodestra drizza le antenne e vuole chiudere la partita, iniziata col referendum del 2017. Il governatore, il leghista Attilio Fontana, ne ha fatto un punto dirimente della sua azione. E non meno convinto è il suo vice Fabrizio Sala, di Forza Italia. Ma spinte decise ora arrivano dall'intero centrodestra, e sono spinte che la Lega deve mediare con le esigenze del governo romano.

Un Consiglio regionale ad hoc si allontana, ma ieri «Noi con l'Italia» ha depositato una mozione che impegna la giunta «a procedere senza ulteriori indugi al riavvio del negoziato con il governo per la definizione dei contenuti dell'intesa prevista, con l'obiettivo di consentire la devoluzione di ulteriori competenze alla Regione». Il capogruppo Luca Del Gobbo dice: «Coi 5 stelle al governo tutto si è arenato: inaccettabile. Non ci sono più margini di attesa».

E a proposito di tempi, la ministra per le autonomie, Erika Stefani, rispondendo a un'interrogazione di Fratelli d'Italia, ieri ha annunciato che «siamo in una fase che mi auguro possa essere finale, e ha confermato che «la spesa dello Stato per altri territori non interessati dal trasferimento di autonomia continuerà a essere la stessa».

Proprio le risorse, però, sono uno dei nodi. E in Forza Italia anche Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale, interviene e chiede competenze e anche risorse. «I cittadini si sono espressi in modo molto chiaro e la Lombardia ha messo una priorità forte. Sono preoccupato dal continuo rinvio rispetto agli annunciati passaggi governativi che non si sono verificati. La seconda preoccupazione è il merito: i cittadini si sono espressi sulle funzioni e alle funzioni devono essere agganciate le risorse. L'accordo siglato guardava a funzioni e risorse, altrimenti rischia di essere uno specchietto per le allodole cosa che non interessa ai lombardi». Fi è convinta e spinge. Per il capogruppo Gianluca Comazzi si tratta di un «atto dovuto», e l'autonomia sarebbe «un toccasana per migliaia di piccole e medie imprese». «Finora - aggiunge Comazzi - il governo si è impegnato in politiche assistenziali per il Sud, un approccio che consideriamo totalmente sbagliato». E il presidente della commissione Autonomia, Mauro Piazza, avverte: «Il governo ora deve portare a compimento l'iter, mantenendo l'impegno preso con i cittadini». Piazza conferma che Forza Italia vuole «stimolare gli amici della Lega». E la Lega, storica apripista della battaglia federalista, non ha certo cambiato idea. «La nostra posizione sull'autonomia della Lombardia è ferma e chiara - spiega il capogruppo regionale Roberto Anelli - non dobbiamo dimenticare che milioni di lombardi e veneti si sono espressi». Quanto alle possibili resistenze grilline, Anelli minimizza: «Non penso che possano intralciare la cosa, anche perché in Lombardia si erano schierati a favore, dunque non vedo intralci». Neanche le risorse lo sono: «Se la spesa è 100, noi chiediamo 100 per il momento, non 110. Al momento non chiediamo parte del residuo fiscale che la Lombardia mette sul piatto, chiediamo materie a parità di risorse perché la Regione gestendo meglio le competenze può avere alla fine un risparmio nella gestione e quindi più soldi a disposizione».

Chiamato in causa il Movimento 5 Stelle, Dario Violi assicura: «Nessuno stallo sull'autonomia, stiamo rispettando i tempi definiti in maniera chiara dal presidente del Consiglio che sull'autonomia, a differenza di chi l'ha preceduto, si è speso in prima persona». «Fino a metà febbraio interlocuzione tra Regioni e Stato, poi un mandato e una legge da votare in Parlamento. Sono normali tempi tecnici per una riforma epocale e le cose vanno fatte per bene, le leggi raffazzonate - attacca - le lasciamo ai centralisti del Pd e di Forza Italia». «Sono in corso incontri bilaterali tra Regioni e ministeri. I tavoli proseguono, non ci serve una foto ricordo tutti i giorni per dire ai giornali che lavoriamo.

La bozza è già definita e non è segreta, si discute su 15 materie e il documento è dettagliato in una cinquantina di articoli».

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